Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

Da Ramsay MacDonald a sir Austen Chamberlain Ne conseguf che Mussolini fu lasciato fuori dalla conferenza, e dai ne– . goziati successivi fino al 1928. 1 Ma non dichiarò la guerra a nessuno, come non l'avrebbero dichiarata i "vili governi democratici" suoi predecessori. Dopo gli insuccessi di Corfu e di Tangeri (senza contare il terzo delle armi offerte invano alla Germania, che era rimasto nella oscurità) il Duce aveva urgente bisogno di qualche successo che rialzasse il suo prestigio tra "le folle aspettanti." La città di Fimne faceva al caso. Il 25 gennaio 1924 i due ministri jugoslavi, Pasich e Nincich, andarono a Roma, vi furono ricevuti dal Duce come amici del cuore, e il 27 furono firmati vari accordi, in virtu dei quali la città di Fiume fu staccata dal suo territorio rurale e annessa al regno d'Italia, mentre il territorio rurale fu annesso alla Jugoslavia. In piu il Governo italiano dette in affitto una zona nel porto di Fiume (bacino Thaon di Revel) alla Jugoslavia per novantanove anni, al canone annuo di una lira. Questo compromesso non era né migliore né peggiore di quello conte– nuto nel Trattato di Rapallo (v. sopra p. 21). In simili problemi tutte le so– luzioni sono buone, finché dura la buona volontà nelle parti contraenti, e diventano cattive quando la buona volontà scompare. Fiume era una città abitata da una maggioranza italiana con un porto che doveva trafficare con retroterra croato e magiaro. Essa poteva trafficare, solo se italiani e slavi nella città erano in pace a) tra loro, b) con gli slavi della campagna che alimentava la città e e) col retroterra croato e magiaro che alimentava il porto. La maggior parte degl'italiani approvò quegli accordi che· si sperava rendessero possibili rapporti di buon vicinato con la Jugoslavia. Fu cosf provato una volta di piu quanto artificiosa fosse stata la slavofobia fomentata dai nazionalisti e dai fascisti negli anni precedenti. L'amicizia italo-jugoslava fu salutata nella stampa fascista come una stupenda innovazione fiorita per la prima volta nel cervello di Mussolini. Gli accordi di Roma diventarono "la base per un'equa soluzione del proJ blema adriatico. 112 Per conseguenza il Re insignf Mussolini della piu alta onorificenza italiana, il "Collare dell'Annunziata." Tutti si accordarono a dimenticare che la base per un'equa soluzione del problema adriatico era stata posta da Sforza nel 1920 col Trattato di Rapallo; che nazionalisti. e fascisti, con Mussolini alla testa, avevano bollato Sforza come traditore per aver negoziato il Trattato di Rapallo; e che i nuovi accordi del gennaio 1924 avevano ristabilito la cooperazione italo– jugoslava. creata dal Trattato di Rapallo, mediante una ·nuova concessione fatta alla Jugoslavia - quella del territorio rurale fiumano. Questo nuovo compromesso era stato suggerito a Mussolini dal di– rettore generale degli Esteri, Contarini. Ma Guariglia ci fa sapere che dopo 1 STUART, The international city of Tangiers, pp. 115-31. 2 SoLMI, Italia e Francia, p. 39. BiblotecaGino Bianco 61

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