Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

Appendici il Presidente della Camera dei Deputati inaspettatamente chiese ai deputati di asse– gnare questo titolo al Re come a Mussolini, cosicché l'Italia potesse essere glorifi– cata non con uno ma due Primi Marescialli. I deputati acclamarono all'unanimità e ap– provarono la legge senza discussione. L'intero corpo dei deputati quindi si recò in trion– fo al Palazzo Reale e pregò il Re di apporre la sua firma alla nuova legge. Che cosa poteva egli fare? Se non fosse stato l'uomo che era, poteva dichiarare agli uomini riuni– ti che rifiutava la sanzione. Ma egli non prese questa posa eroica; diede la sua sanzione e tornò alla numismatica. Cosf l'Italia si ebbe due· Primi Marescialli, come se un solo Primo Maresciallo non fosse bastato a mandarla alla tortura e alla rovina. Nel dicembre 1940, il pubblico venne ufficialmente informato per la prima volta che il Re avrebbe firmato i decreti reali non prima ma dopo che essi fossero redatti. Il Re ·era ridotto non solo di fatto ma anche di diritto alla condizione di un timbro. Le dimissioni di Badoglio e di Cavagnari erano state accettate e la nomina dei successori erano avvenute al di sopra della testa del Re. Il rapporto del Generale Graziani sulla sua sconfitta a Sidi Barani diede una ul– teriore prova del fatto che le recriminazioni fra Mussolini e i capi militari piu alti erano diventate troppo aspre per essere tenute segrete. Nel suo rapporto Graziani sostene– va che l'attacco inglese del dicembre 1940 non lo aveva colto di sorpresa. Tuttavia egli non spiegava come un attacco, che egli aveva previsto, era stato cosf rapido e comple– tamente riuscito tanto da permettere agli inglesi di fare 38 mila prigionieri dei quali 25 mila italiani. È ovvio che Graziani voleva suggerire che la responsabilità del di– sastro doveva essçre attribuita a quelli che erano sul luogo e non avevano sorvegliato i movimenti del nemico cosf attentamente come avrebbero dovuto fare. Ma egli al– tresf biasimava Mussolini quando dichiarava che l'ulteriore avanzata sulla frontiera egi– ziana era stata resa impossibile a causa della mancanza dei trasporti. Graziani aveva bi– sogno di mettere in chiaro che il Governo di Roma - cioè Mussolini - lo aveva la– sciato nelle peste invece di fornirgli i mezzi necessari all'avanzata. Graziani incolpava tutti salvo se stesso. D'altra parte dopo il fallimento dell'esercito in Grecia il signor Farinacci, uno dei peggiori interpreti di Mussolini nel giornalismo italiano, chiese che cosa i capi militari ave– vano fatto dei novecento miliardi che Mussolini aveva dato loro per preparare la guerra. A sua volta Badoglio andava raccontando a tutti che egli si era dichiarato con– trario all'attacco della Grecia. Viceversa Mussolini in uno dei suoi discorsi pubblici di– chiarò che Badoglio aveva acconsentito all'impresa. In breve è del tutto probabile che non solo Mussolini e Farinacci, ma anche Bado– glio, avessero tutti ragione. Fin dal 9 settembre 1940, Badoglio telegrafò al Governatore del Dodecaneso per congratularsi con lui a nome del Duce per la sua efficace resistenza agli attacchi degli inglesi. Fra i documenti che i greci trovarono negli archivi di una delle divisioni italiane, dopo che era stata messa in rotta, vi era un messaggio del Generale Zunini, in data 26 ottobre 1940, nel quale fra le altre cose era detto: "Nei diciannove mesi passati in questa aspra parte dell'Albania, voi avete preparato le vostre armi e i vostri cuori all'impresa che sta per cominciare." Sarebbe stato impossibile per Badoglio rimanere nell'ignoranza di tali preparativi militari. Tuttavia che cosa si deve dire della mancanza di equipaggiamento e di allenamento nelle forze di terra, di mare e dell'aria? Non era egli il comandante in capo di tutte queste forze? Non scrisse egli nella primavera del 1939 che le forze armate italiane avevano raggiunto un livello di efficienza, quale non era mai stato raggiunto prima? Non aveva mai avuto alcun so– spetto sulla reale situazione? Se egli igp.orava la situazione avrebbe dovuto essere defe– rito ad una corte marziale e non dimesso. Se egli la conosceva, perché non aveva dato le dimissioni invece di dare al paese simili informazioni false? È plausibile la versione che il signor Davis ha dato del colloquio fra Mussolini e Badoglio sull'imminente at– tacco alla Grecia: "Poco tempo prima dell'attacco alla Grecia, il primo ministro Mussolini convo– cò il Maresciallo Pietro Badoglio, capo d~l suo Stato Maggiore. 'Stiamo per occupare la 800 BiblotecaGino Bianco

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