Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

Appendici tà numerica come maggiori mezzi. Qualsiasi generale avrebbe trionfato. Solo i generali fascisti potevano perdere. È fuori questione che i soldati italiani non amavano il fascismo di Mussolini. Ma se questa è la spiegazione delle disfatte, la guerra sarebbe terminata prima di in– cominciare. Sotto un regime dittatoriale durato per venti anni - quasi una generazione - la guerra può esser fatta anche da soldati che non hanno alcun desiderio di farla. La macchina amministrativa di uno Stato moderno e cosi complessa e potente che può tra– scinare un popolo per un tratto lunghiss,ìmo contro là sua volontà. Nessun soldato, nep– pure in democrazia, combatte per libera scelta. I soldati combattono per un senso del dovere, della necessità, del timore - si, anche del timore. La forma di coraggio piu alta e meritevole è quella di colui che ha paura, ma sa controllare il suo timore. "Tu tremble carcasse" era solito dire Turenne del proprio corpo in combattimento, ma sta– va saldo sotto il cannoneggiamento. Ma quando i soldati sono sconfitti dai propri generali non valgono né il senso del dovere, né la necessità, né il timore. Con generali come quelli di razza fascista neanche i popoli piu bellicosi dell'Europa, dell'Asia, dell'Africa, dell'America e dell'O– ceania sarebbero stati in grado di evitare la disfatta. Ma questi sono pensieri buoni per gli storici che narreranno questi fatti nel se– colo venturo dopo aver esaminato su altre fonti la "propaganda" fatta circolare dal Mi– nistero inglese delle informazioni. Oggidi gli italiani vedono la Libia occupata dai tedeschi, la Gestapo dare ordini al– la polizia italiana; i consoli italiani all'estero sotto gli ordini dei consoli tedeschi; le truppe tedesche non solo al Passo del Brennero ma alle porte di Trieste, della Croazia e della Dalmazia, in Grecia e dovunque in Europa da Hitler viene permesso a Mussoli– ni di porre piede. Gli italiani piu intelligenti dicono: "Che utilità c'è nell'occupare ter– ritori appartenenti ad altri quando non siamo piu padroni in casa nostra? Non solo noi siamo diventati schiavi in Italia, ma per servire Hitler siamo inviati come carcerieri di altri schiavi, e vi rimaniamo finché piace a Hitler. Perché Mussolini ci invia a diven– tare oggetto di odio, invece di dire a Hitler di inviarvi i tedeschi?" I capi fascisti non sono scontenti di questo stato di cose. I servi delle famiglie ricche camminano pettoruti in livree fiammeggianti sdegnosi di quelli che non portano ornamenti come i loro. I fascisti sono i servi di una ricca famiglia, la Germania di Hitler, e portano con orgoglio la livrea della loro servitu. Se dite loro che Mussolini ha fatto dell'Italia una colonia tedesca, vi rispondono: "Tanto peggio per gli inglesi." Tuttavia non tutti sono stati accecati dalla "droga" tedesca. Vi è chi non può trattenersi dal chiedersi che cosa capiterà ora al loro impero romano. Il corrispondente romano del New York Times, signor Herbert Matthews, che dopo il signor Gayda può essere considerato come il piu servile portavoce del fascismo, diede libero corso ai pre– sentimenti dei suoi amici dopo lo smembramento della Jugoslavia e della Grecia: "In questa guerra l'Asse è una società d'affari. Se un socio serve la ditta e gua– dagna un milione di dollari, l'altro non andrà in collera - nemmeno se piu tardi il primo si appropriasse di tutti gli utili. E ciò è esattamente quello che Hitler ha avu– to cura di non fare in questo caso. Le relazioni italo-tedesche poggiano sulle stesse basi. Delicate ed apparentemente instabili come la collaborazione franco-britannica lo fu per anni, quando Londra e Parigi lavoravano insieme armoniosamente. Certamente gli italiani sono posti di fronte ad una posizione pi4, difficile, poiché l'Intesa cordiale era una associazione di due soci egualmente forti, mentre l'Asse è l'associazione di una Germania immensamente forte e di una debole Italia. Non è stato sempre cosi, ma gli ardenti italiani ora non negheranno U fatto. Tuttavia gli italiani non hanno veduto i tedeschi entrare nelle due sfere di influenza che fino a questo inverno e a questa prima– vera erano considerate sfere di interesse puramente italiano - i Balcani e il Mediterra– neo... Tutta quanta la questione delle relazioni italo-tedesche dipende dal come la Ger– mania si servirà della sua posizione in Europa straordinariamente potente. Se rimane leale verso l'Asse e considera che l'Italia ha la sua dovuta parte di guadagno e la 798 , Bibloteca(,3inoBianco

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