Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

La giovane Signora di Riga mare del carbone, del ferro e delle altre materie pnme essenziali per l'industria italia– na, il Governo nazista si incaricò del loro rifornimento per evitare il collasso italiano. Ma l'Italia doveva pagare queste importazioni. E cos1 doveva mandare in Germania, frut– ta, verdura, olio d'oliva di cui essa aveva gran bisogno per la sua popolazione. La dieta dei meridionali è composta sopra tutto di queste derrate. Come abbiano potuto vivere si può solo spiegare col fatto che essendo uomini, e non animali, possono resi– stere alle privazioni e agli sforzi piu incredibili. Tuttavia non vi sono abbastanza ma– terie alimentari per pagare il carbone e il ferro necessari. In conseguenza l'Italia pareg– gia la bilancia coll'inviare in Germania le provviste di materie prime che erano state immagazzinate dall'industria italiana, e i suoi operai specializzati. Le industrie italiane, perciò devono fermarsi e lavorare secondo i piani tedeschi. Non producono piu prodotti finiti ma solo parti, strumenti, e cose da completare; il resto viene dalla Germania ed è completato in Italia. I bombardieri sono costruiti completamente in Germania e por– tati in volo in Italia. La politica ampiamente proclamata di autosufficienza o "autarchia," come fu bat– tezzata con grandiloquenza da Mussolini nel suo tentativo di impressionare il mondo con questa sua scoperta, quella politica di "autarchia" ha rivelato la sua stupidità ro– vinosa. L'Italia deve importare dall'estero quasi tutte le materie prime indispensabili alla sua industria - carbone, ferro, gomma, cotone, lana, petrolio, rame, ecc. - e grandi quantità di viveri, specialmente carne. Essa non può essere "autarchica"; deve importa– re dai paesi d'oltremare o da quelli continentali. Poiché era impossibile controllare tan– to l'Europa continentale come gli Oceani con le sole forze armate italiane, anche se non fossero state minate dall'ingerenza e incompetenza fasciste, Mussolini si trovava da– vanti ad un'alternativa, inserire la sua politica estera o in quella delle potenze che ave– vano il dominio delle vie maritttime o in quelle delle potenze che avevano il dominio delle vie terrestri. Le potenze che controllavano le vie marittime erano l'Inghilterra, gli Stati Uniti e la Francia. Le potenze che controllavano le vie terrestri erano la Francia, la Germania e gli Stati dell'Europa occidentale e meridionale. Nell'uno e nell'altro caso l'interesse dell'Italia era che una sola potenza non controllasse le sue importazioni sia dal mare sia per terra, ma fossero piu potenze a dividersi il dominio delle sue strade. Cosi: essa poteva agire in modo da mettere l'una contro l'altra e ottenere il massimo di indipendenza economica e politica. Mussolini si sforzò di aiutare Hitler a distrugge– re le flotte francese ed inglese. Qualora fosse riuscito non avrebbe raggiunta l'autarchia. Hitler dopo aver soggiogato la Francia e tutte le altre potenze europee, avrebbe con– trollato ancora tutte le vie di approvvigionamento terrestri. Mussolini si era comporta– to come uno che per rubare nell'orto del vicino, lascia la sua porta posteriore tutta quan– ta aperta ai ladri notturni. Lungi dal rendere "autarchica" l'Italia, la ridusse alla condi– zione di una colonia economica della Germania. Il signor Davis ci ha detto sul Christian Science Monitor che fino dal febbraio 1941 uno dei diplomatici meglio informati di Roma gli disse: "il lavoro di irret.imento dei tedeschi è ormai completo e gli italiani non lo sanno." Il signor Davis domandò se il capo del Governo Mussolini sapeva tutto quello che i suoi consiglieri pro-tedeschi fa– cevano, ed egli rispose: "No." Quel diplomatico si sbagliava. Mussolini non era cos1 stupido da non accorgersi di quello che accadeva intorno a lui. Ma qualsiasi resistenza da parte sua avrebbe servito unicamente come pretesto a Hitler per trasferire da "invi– sibile" a "visibile" l'occupazione eh~ mediante l'aiuto della quinta colonna tedesca con– trollava tutti i punti strategici. 795 BiblotecaGino Bianco . .

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=