Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

Preludio alla seconda guerra mondiale giunta non ha mai promesso la sua cooperazione, non può essere invocata con1e scusa per i poliziotti che stanno sul posto e tengono il sacco al mal– fattore. La responsabilità negativa per peccati di omissione non cancella la responsabilità positiva per delitti di commissione. Nel 1923 tutto il popolo americano era contro Mussolini nell'affare di Corfu. Perfino il New York Times, che fu sempre, fino al 194Q, favorevole a Mussolini, usò espressioni forti contro di lui. Il Governo degli Stati Uniti restò in silenzio per' tutta la durata della faccenda, avendo capito come sarebbero andate a finire le cose. Si astenne dal mostrarsi piu reali~ta del re, cioè piu zelante per la So– sietà delle Nazioni che non fossero i suoi soci. Data, però, l'unanime ostilità del pubblico americano contro Mussolini, il Governo degli Stati Uniti nel 1923 non avrebbe sollevato nessuna difficoltà contro l'azione della Società, se questa avesse agito con coerenza e fermezza. In ogni caso, ·nessuno chiese a quel Governo che cosa avrebbe fatto se la Società avesse operato sul serio. Nessuno gli rivolse questa domanda, perché se avesse risposto che non avrebbe sollevato alcuna difficoltà, i ministri degli Esteri britannico e fran– cese non avrebbero avuto nessuna scusa per la loro condotta, e non avreb– bero potuto condurre a termine la loro manovra, in pieno accordo col Duce. Quando l'episodio di Corfu fu passato, una rivista fascista in lingua ita– liana che si pubblicava a New York, scrisse: "La Società delle Nazioni è morta. L'Italia l'ha sepolta" (Il Carroccio, XVIII, 195). La notizia della morte era esagerata. La Società non era ancora né morta né sepolta. Era stata gravemente ferita. Ed era stata ferita non solo da Mussolini, ma anche da Poincaré, Curzon, Baldwin e Drummond. Il lettore può ben immaginare quante ingiurie siano state allora sca– gliate contro la Società dalla stampa fascista. La Società fu presentata come una "coreografica apoteosi in cui trovava sfogo e si consumava quello spirito razionalistico, individualistico ed internazionalista - virus ebraico iniettato nel sangue europeo - che da secoli deformava la civiltà d'Europa." Era una "istituzione repellente, puerile e soprattutto grottesca," "un mercato per camorre internazionali" in cui si tesseva "la trama d'interessi oscuri o palesi di egemonie, van.ità, sospetti, timori, avidità ed intrighi da parte di grandi e piccole potenze ed anche di singoli uomini, " 5 le cui "dottrine internazionalistiche ultra-borghesi erano al servizio dell'Inghilterra" e asse– condavano gli "interessi degli albergatori svizzeri," e per di piu lusin– gavano "la vanità e le brame di burocrati e sonnambuli sopravvissuti al presidente Wilson. "6- Molti fascisti chiesero in questa occasione che l'Italia si ritirasse da una Società "di sedicenti idealisti che non nascondevano la loro connivenza con quei criminali" che avevano assassinato la commissione per la frontiera 5 CoPPOLA, La Società delle Nazioni e d'Italia, in "Politica," 31-X-1923. Coppola era uno dei piu autorevoli "pensatori" nel regime fascista. 6 VOLPE, in un articolo pubblicato in "Gerarchia," ottobre, 1923, ripubblicato nel volume Guer– ra, dopoguerra, fascismo. Volpe era familiare cli Mussolini. Nel 1929 Mussolini lo nominò se– gretario a vita dell'Accademia d'Italia. 56 Bibloteca Gino Bianco

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