Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

La Società delle Nazioni maggiori trionfi sarebbero venuti in un avvenire non precisato. Procrasti– nare fu la divisa preferita in tutte le questioni essenziali. Ginevra non toccò nessuna di quelle questioni senza rinviarla. La Società esercitò indubbiamente alcune attività benefiche. Studiò mi– sure per combattere la tratta delle bianche, organizzò una campagna contro gli stupefacenti, rimpatriò prigionieri di guerra, s'incaricò di soccorrere i rifugiati russi, greci e armeni ecc. Queste opere umanitarie non si devono disprezzare. Ma ciò che la gente si aspettava dalla Società era la prevenzione della guerra, e non soltanto attività umanitarie, che avrebbero potuto essere affidate ad altre organizzazioni internazionali meno ambiziose. Quando nell'affare di Corfu, Mussolini si fece campione della teoria che la Società non dovesse immischiarsi nelle questioni relative all'" onore 11 e agli "interessi vitali" di una "grande" nazione, né il ministro degli Esteri bri– tannico né quello francese erano disposti a disputarsi con lui su questo punto. Se avessero spinto la Società a condannare Mussolini nell'affare di Corfu, avrebbero creato un precedente, che avrebbe potuto essere invocato piu tardi in questioni relative all"' onore" britannico o francese. Non meno di Muss'olini, essi erano fedeli al dogma secondo cui l'assoluta sovranità è un diritto acquisito delle Grandi Potenze. Questo fatto spiega, da sé solo, la vittoria di Mussolini. La morale risultò essere che i Governi alleati non erano disposti, attraverso la So– cietà delle Nazioni o in altro modo, ad intraprendere un'azione contro uno di loro in difesa di una piccola Potenza. 4 Primo Ministro britannico nell'estate del 1923 era Stanley Baldwin (piu tardi lord Baldwin). Nel 1931-32, durante l'affare della Manciuria, doveva essere lord Presidente del Consiglio, cioè vice Primo Ministro. Nel 1935-36, durante la guerra italo-etiopica, doveva ingannare gli elettori britannici, fingendo di appoggiare la Società delle Nazioni contro Mussolini. L'affare di Corfu fu la prova generale della politica estera britannica negli anni seguenti. Diplomatici e politicanti britannici e francesi si prevalsero molto del fatto che gli Stati Uniti non erano nella Società. Se gli Stati Uniti - di– cevano - fossero stati nella Società, la Società sarebbe stata in grado di agi– re; con gli Stati Uniti fuori, questa non aveva modo di sapere se quel paese avrebbe o no appoggiata un'azione energica. La responsabilità per la paralisi della Società pesava quindi non sui governi britannico e francese, m~ su quello degli Stati Uniti. I sostenitori della Società negli Stati Uniti accet– tarono in pieno questa versione, poiché essa li aiutava a chiedere che gli Stati .Uniti entrassero nella Società. Sta di fatto, però, che l'assenza di un poliziotto lontano e che per • CAu, International relations, p. 72. 55 Bibloteca Gino Bianco

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