Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

Appendice I Inghilterra e Grecia Tuttavia aveva ancora una brillante prospettiva davanti a sé. Le condizioni dell'ar– mistizio stabilivano che la Francia· doveva disarmare sul continente europeo e nell'Africa settentrionale. Quando l'Inghilterra fosse caduta, Mussolini poteva riprendere la su.a guerra contro una Francia disarmata, e ottenere tutto quello che voleva come leale alleato di Hitler. Cosi il prossimo compito fu la conquista dell'Inghilterra. Il 21 febbraio 1940, l'ad– detto militare italiano a Washington aveva dichiarato che le grandi potenze stavano verificando la rispettiva forza nell'aria e sul mare prima di impegnarsi in decisive bat– taglie §U larga scala. L'aria e il mare sarebbero stati i fattori decisivi per scoprire le debolezze degli avversari. In Italia si credeva che i due sistemi opposti erano di forza eguale rispetto all'equilibrio delle forze nel combattimento (New York Herald Tribune, 22 febbraio 1940). In conseguenza del collasso francese, le forze di terra e dell'aria della Francia ora erano fuori della scena. La sua forza marittima era paralizzata L'equilibrio delle forze era stato sconvolto. Nessuno perciò metteva in dubbio l'immi– nente rovescio deil'Inghilterra. Le banche italiane vennero invitate a tenersi pronte a sventolare le bandiere italiana e tede~ca il 15 settembre per celebrare la vittoria dell'Asse sull'Inghilterra. Mussolini fece venire a Roma un ben noto direttore d'orchestra, Victor De Sabata, e gli chiese di scrivere, entro pochi giorni, una composizione per celebrare la caduta di Londra. Il compositore si mise all'opera ed entro il tempo prescritto esibi al Duce il frutto della sua ispirazione. Mussolini, che fra l'altro suona il violino (Dio gli perdoni almeno questo delitto) lesse il pezzo, lo trovò di suo gradimento e ne inviò una copia a· Hitler. Il Fiihrer, entusiasta, invitò a Berlino De Sabata con tutta la sua orchestra in modo che potesse essere pronto ad eseguire il suo capolavoro quando fosse giunta la notizia della conquista dell'Inghilterra. Non contento di avere inviato la sua orchestra a Berlino, Mussolini inviò anche aeroplani per bombardare l'Inghilterra a fianco degli aeroplani tedeschi, perché potessero prendere parte alla conquista di Londra. Il signor Davis scrive: "Questi aeroplani ebbero un cattivo momento. Le vecchie strutture in legno di al– cuni di questi aeroplani si gonfiarono, fecero scoppiare le ali e la fusoliera e andarono in schegge sotto i cannoni inglesi. I tessuti si infradiciarono col tempo umido e cedettero. I motori non erano adatti a partire col freddo prolungato. Alcuni aviatori ammisero di essere tornati in Italia in treno! Essi semplicemente non erano riusciti a far sollevare 1 loro aeroplani dal suolo. Forse metà degli aeroplani non poté far ritorno." De Sabata sta ancora attendendo, colla bacchetta e i tromboni posati, il collasso dell'Inghilterra. In Italia attualmente circola una barzelletta, secondo la quale un giorno Hitler telefonò a Mussolini per domandargli sdegnosamente perché non avess~ ancora preso Malta. Mussolini calmo rispose: "Anche Malta è un'isola." 784 Bibloteca,GinoBianco

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