Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

Appendici. "Nel passato settembre, sia perché il conflitto era allora localizzato, sia perché era scoppiato proprio dopo quattrq anni di guerre italiane, non era possibile nessun altro ·at– teggiamento all'infuori della non belligeranza." In realtà il conflitto non era affatto localizzato poiché l'Inghilterra e la Francia erano entrate in guerra non appena Hitler aveva attaccato la Polonia. Cosf la sola spiegazione che rimane per la non belligeranza italiana è la mancanza di armamenti dopo "quattro· anni di guerre." Nel settembre 1939 l'Italia era come un guerriero che non aveva nessuna lancia e nessun scudo contro un nemico (Francia ed Inghilterra) armato tanto di lancia come di scudo. Se poi ci si volesse esprimere meno eroicamente, si potrebbe dire che Mussolini non poteva entrare in guerra perché non aveva i pantaloni. Egli dovette evi– tare la guerra e guadagnare tempo perché l'Italia era disorganizzata sia dal punto di vista morale come da quello militare. Se i francesi e gli inglesi avessero attaccato l'Italia in quel momento avrebbero trovato poca o nessuna resistenza. Mussolini si era già trovato di fronte ad una situazione egualmente disperata, nella seconda metà del 1924, dopo l'assassinio Matteotti. Fortunatamente per lui i capi del– l'opposizione parlamentare tenevano le mani in tasca aspettanto che il Re si sbarazzasse di Mussolini. E cos1 gli diedero sei mesi <li respiro, durante i quali egli riorganizzò i suoi seguaci che si erano sbandati dopo l'assassinio. Il Re non si mosse e Mussolini an– nientò definitivamente i suoi oppositori. Mussolini venne di nuovo salvato dalle sue vittime nel 1939. Il capo dello Stato Maggiore francese, Generale Gamelin, il primo ministro francese signor Daladier, il primo ministro britannico, sig. Neville Chamberlain, il ministro inglese degli Esteri, Lord Halifax; e }'"esperto" britannico delle cose italiane, Sir Samuel Hoare, erano con– vinti che Mussolini sarebbe rimasto "certamente neutrale." In che modo Mussolini riusd. a creare una illusione simile non solo in Francia e in Inghilterra ma anche negli Stati Uniti? È questa certo una delle storie piu strabilianti di astuzia da una parte e di pensiero nutrito di desiderio dall'altra. Mussolini aveva fatto circolare tra i corrispondenti stranieri a Roma la notizia che il Re, il Principe ereditario, Badoglio, capo delle forze armate, il Papa, insomma tuttj, erano favorevoli alla neutralità e perciò egli "certissimamente" sarebbe rimasto neutrale. Nessun accenno durante l'autunno e l'inverno venne fatto in Italia all'alleanza colla Germania. Questo silenzio venne interpretato dai corrispondenti come una prova che Mussolini l'aveva rotta con Hitler. Aiutandolo a rifornire il suo esercito e la sua avia– zione, gli inglesi e i francesi probabilmente l'avrebbero tenuto neutrale. Oppure, chi sa? forse egli poteva unirsi agli alleati contro Hitler. La verità era che i corrispondenti stranieri da Roma, quando non venivano messi alla porta, erano sempre stati il tramite delle informazioni fasciste, e non osservatori in– dipendenti. Se avessero agito contro gli interessi di Mussolini, ne sarebbe seguita l'e– spulsione immediata. Mussolini aveva bisogno di ingannare gli inglesi e i francesi, e i corrispondenti stranieri furono il suo strumento. Badoglio era un militare puramente professionale. Quando venne progettata la guerra egli mise in evidenza tutte le difficoltà e i danni che dovevano essere affu-ontati, ed essendosi cosf espresso contro la guerra si scaricò della responsabilità in caso di in– successo. Quando la guerra venne decisa fece del suo meglio per vincerla. E se fosse riuscito, ne avrebbe avuto l'onore. Fu lui che il 28 ottobre 1939, inviò il seguente tele– gramma a Mussolini: "All'inizio del 18° anno del fascismo sono sicuro che le fortune dell'Italia imperiale saranno piu grandi sotto la vostra infallibile guida" (New York Times, 29 ottobre 1939). Egli aveva l'anima dl un capitano di ventura del secolo XIV. Per quanto riguarda il Re d'Italia egli è incapace di prendere qualsiasi iniziativa per la pace o la guerra. Egli ha tanta volontà quanto un foglio spiegazzato. Nel 1935 venne descritto come .contrario all'impresa etiopica, ma la guerra etiopica scoppiò e fece il suo corso nonostante l'opinione attribuitagli. Egli ha sempre concesso di essere raffi– gurato sui francobolli che ora hanno i profili o di Mussolini o di Hitler. Il piu grande errore che possa essere attribuito al sistema monarchico è precisamente quello di mante- 778 I I BiblotecaGino Bianco

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