Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

Appendici lo hanno confermato in questa opm1one. Egli spera che quando saranno minacciati da un attacco dei cani arrabbiati tedesco e italiano, i pacifisti inglesi e francesi si metteranno alle loro calcagna, l'intesa franco-inglese crollerà, e Chamberlain e Daladier si sforze– ranno di nuovo per "placare Hitler e Mussolini" nello spirito di Monaco. Tutti i piani di Mussolini sono basati su tre ipotesi: 1) una guerra breve; 2) im– perfetta coordinazione fra le attività militari e diplomatiche francesi ed inglesi; 3) un crollo morale in Inghilterra e in Francia come conseguenza della mentalità pacifista. Nei capi militari italiani vi è stata sempre una tendenza a sottovalutare gli ostacoli. Quando nel 1911 intrapresero la conquista della Libia pensavano di iniziare "una pas– seggiata militare." In realtà la conquista fu compiuta solo nel 1932, dopo un tremendo sperpero di danaro e sfoggio di crudeltà brutale. Quando si unirono alla Triplice Intesa contra le potenze centrali nel 1915 erano convinti che l'intervento italiano avrebbe posto fine alla guerra in non piu di sei mesi. Un eguale difetto di considerazione li indusse a sottovalutare le difficoltà che avrebbero incontrato in Spagna e in Etiopia, e sembra che ispiri i loro. piani e le loro speranze anche oggi. Che cosa succederebbe agli italiani tagliati fuori dalla madre patria in Etiopia e in Libia qualora gli indigeni, spronati alla rivolta, venissero riforniti di armi e di direzione tecnica dalle confinanti colonie francesi ed inglesi? L'orrendo trattamento fatto dal Generale Graziani - un sadico criminale - prima agli indigeni della Cirenaica poi a quelli dell'Etiopia non ha fatto altro che rendere piu facile una rivolta anti-italiana in questi due sfortunati paesi. E che cosa delle attività antiinglesi e antifrancesi fra gli arabi e del Vicino Oriente e del Nordafrica? Le repressioni di Graziani in Cirenaica e in Etiopia hanno creato una violenta ondata di risentimento in tutti i paesi musulmani. Nella primavera del 1936, appena caddero le difese etiopiche i nazionalisti egiziani vennero colti dal panico. Essi si resero conto che la flotta e l'esercito inglese in Egitto, per quanto fosse una ferita per l'orgoglio egiziano, serviva come protezione dell'Egitto contro Mussolini. Fra la protezione inglese e il pericolo di diventare sudditi di Mussolini, scelsero il male minore e fecero pace con gli inglesi. Anche in Tunisia il Destour, un movimento locale nazio– nalista arabo e antifrancese, fu attivo fino alla fine del 1938. Appena le ambizioni di Mussolini sulla Tunisia si accentuarono, i nazionalisti tunisini annunciarono che sarebbero rimasti leali verso la Francia. Mussolini era stato il pacificatore. La politica antisemita di Mussolini aveva disorganizzato le colonie italiane di Sa– lonicco, Alessandria d'Egitto e Tunisi dove gli ebrei avevano1posizioni preminenti. L'esca ebraica può aver rafforzato l'influenza di Mussolini fra i musulmani; ma la conquista dell'Albania ha annullato tutti i vantaggi ricavati dalla politica antisemita. Nell'aprile 1939 vi furono grandi dimostrazioni antiitaliane a Damasco e ad Aleppo in Siria. Un giornale arabo di Tunisi fece la seguente dichiarazione: "L'assoggettamento degli 800.000 musulmani di Albania avrà ripercussioni molto ampie. Mussolini ora si è tolta la ma– schera. Questo fatto non sfuggirà all'attenzione degli arabi anche piu semplici." Non è facile stabilire quale dei tre fondatori della nazione italiana - Mazzini, Garibaldi e Cavour - procurò all'Italia il maggior numero di amici nel corso del secolo XIX. Nel secolo XX Mussolini certamente non è superato nell'arte di procurarsi nemici.2 2 E che cosa della stessa Italia? Se scoppierà la guerra fra l'alleanza anglo-francese e quella italo-tedesca tutto l'urto delle forze anglo-francesi sarà diretto non contro la Germania ma contro l'Italia. Tanto la linea Maginot come quella Siegfried sembrano virtualmente inespugnabili senza una tremenda perdita di uomini e materiale. L'Italia è piu vulnerabile della Germania sia per mare come per terra. Basti tener presente che quasi tutti i piu importanti impianti idroelettrici d'Italia si trovano nelle Alpi entro il facile raggio d'azione dell'aviazione francese. Bombardando questi gangli vitali l'eser~ito francese paralizzerebbe in mezz'ora i movimenti militari e la vita econo– mica dell'Italia settentrionale anche se questa operazione potesse costare la perdita di un cen– tinaio di aeroplani. Tutte le grandi guerre europee dal secolo XVI in poi sono state combattute e generalmente decise nell'Italia settentrionale. La guerra mondiale del 1914-18 non ha fatto eccezione alla regola. Nel 1914-18, l'Italia non era come nei secoli precedenti la vittima inerte e passiva delle opera– zioni militari degli altri. Essa intervenne in guerra di propria iniziativa ed usci vittoriosa dalla prova. Nella prossima guerra Mussolini che ha contribuito piu di ogni altro uomo politico europeo 774 BiblotecaGino Bianco

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