Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

Appendice G L'Italia nel 1939 ' "La situazione internazionale dell'Italia nel 1939, alla vigilia dell'attuale guerra, venne descritta dal sottoscritto alla fine del 1939 nella rivi~ta Twice a Y ear. Merita riprodurre qui quelle pagine, non perché contengano rivelazioni trasecolanti, ma perché le previsioni, salvo dettagli secondari, sono state çonfermate dagli avvenimenti, e indi– cano che l'autore non era fuorviato da tendenze emotive nell'esame della situazione, ma vedeva la realtà quale era." Gli uomini politici e diplomatici francesi e inglesi sono come quei mariti che non vogliono credere che le loro mogli li tradiscono. Anche dopo l'alleanza italo-tedesca del maggio 1939 non rinunciarono al tentativo di "recuperare" Mu~solini. Per "recuperare" Mussolini dovevano cedere dei loro. possessi, il che era del tutto diverso dall'abbandonare la Cecoslovacchia a Hitler. La sola cosa che erano disposti a cedere apparteneva ad altri. Mussolini, dal canto suo poteva indurre i suoi fedeli a dimenticare i suoi disastri in Austria e Cecoslovacchia solo abbagliandoli con qualche guadagno territoriale. La via verso l'Europa centrale era stata bloccata da Hitler. Il ~olo sbocco per le manovre di Mussolini era il Mediterraneo. Che cosa può attendersi Mussolini dal suo vassallaggio alla Germania? Il 30 novembre 1939 la Camera dei deputati italiani accolse col grido di "Nizza, Savoia, Corsica, Tunisia,, un discorso del genero di Mussolini, il ministro degli Esteri Ciano. Nei giorni successivi la stampa controllata dal Governo, aggiunse all'elenco delle "aspi– razioni nazionali" Gibuti, e cioè la Somalia francese nell'Africa Orientale e Suez. Nel luglio 1940 alla lista venne aggiunta Malta. Tutti sanno in che modo nascevano que– ste dimostrazioni o queste campagne di stampa. I caporioni stabilivano come doveva essere organizzato il concerto e il concerto suonava all'unisono. Questo fatto come quello che i corrispondenti stranieri erano imbeccati come tagliare il t e punteggiare l'i indicava la direzione nella quale Mussolini faceva soffiare il vento. Coll'avanzare richieste di questo genere Mussolini si trovava di fronte all'intesa anglo-francese diretta al mantenimento dello status quo nel Mediterraneo e nel Mar Rosso. Poteva permettersi Mussolini di sfidare l'intesa anglo-francese? È opinione comune che Mussolini ha libertà di movimento. nel Mediterraneo solo quando fra i Governi inglese e francese vi è contrasto, mentre tutte le volte che l'intesa anglo-francese $i mostra ferma Mussolini è tenuto in scacco. A meno di un miracolo o di uno· sproposito colossale da parte degli ammiragliati inglese e francese, sarebbe impossibile per le forze italiane prevalere sulla coalizion~ delle forze inglesi e francesi. La guerra d'Etiopia del 1935-36 fu resa possibile a Mussolini dal fatto che il Go– verno francese era d'accordo con lui e che non vi fu mai un effettivo contrasto fra lui e il Governo inglese. Nella guerra di Spagna Mussolini di nuovo con~egui la vittoria perché vi fu ~empre una completa intesa e una completa cooperazione fra i capi con– servatori inglesi, gli uomini politici francesi, Hitler e Mussolini. Tuttavia sembra difficile attendersi che i capi conservatori inglesi lascino mai mano 771 Bibloteca Gino Bianco

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