Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

La guerra di Spagna e l'unione dell'Italia alla Germania duti dall'Italia, quando furono ceduti, sotto forma di affitto per dieci anni alla Germania. Ai tecnici tedeschi vennero date importanti posizioni in tutte le industrie di guerra. 5 Il trattato italo-tedesco del 7 maggio 1939, il cos1 detto "Patto d'acciaio" fu lo sviluppo logico di una simile politica. In base a questo trattato, la Germania e l'Italia si impegnavano ad aiutarsi a vicenda con tutte le loro forze nel caso che una di esse si trovasse coinvolta nella guerra e senza tener conto della natura del casus belli. Una alleanza permanente e incondizionata di questa natura fra un paese di novanta milioni di abitanti e un paese di quarantaquattro milioni non era un trattato di alleanza, ma un nodo di vassallaggio. Lo stato giuridico dell'Italia sembrava ancora quello di un paese indipendente. Di fatto era diventato quello di un paese "coordinato." Non vi era stata alcuna annessione, ma- conquista con la forza, in Austria e in Cecoslovacchia. L'annessione vera si ebbe con l'Italia. Il trattato del 1939 fu estremamente impopolare in tutte le classi della popola– zione italiana. Col loro innato buon senso i veri italiani si resero conto eh~ un simile trattato equivaleva alla guerra immediata nelle condizioni diplomatiche piu disastrose per l'Italia. Infatti quarantadue milioni di francesi o quarantaquattro milioni di italiani - specialmente se essi non si alleavano - non potevano convincere ottanta milioni di tedeschi, trincerati nel cuore dell'Europa e guidati da un uomo imbevuto di illega– lità imperialistica, che la guerra non sarebbe stata rimuneratrice. Non sarebbe nemmeno bastata una alleanza italo-francese per resistere alla marea tedesca. Solo un'alleanza fra la Francia, l'Inghilterra e l'Italia avrebbe potuto assicurare la pace, specialmente se la Russia rimaneva neutral_e. L'abbattimento della Francia e dell'Inghilterra di fronte ad un attacco tedesco non poteva portare alcun vantaggio alla nazione itali"ana. L'Italia, posta di fronte in Europa ad una potenza soverchiante, sarebbe stata costretta ad agire come una semplice ruota della sua macchina. Questo avrebbe significato la fine dell'indipen– den~a nazionale italiana al servizio di una unica potenza predominante e non per una qualche superiore organizzazione internazionale che garantisse la sicurezza ed eguali diritti per tutti i suoi membri. Ci si può meravigliare che Mussolini accettasse una posizione non molto diversa da quella di "brillante secondo" di Hitler. Ma "necessità non ha legge." Mussolini era come quella gatta che aveva partorito una tigre. Finché la tigre fu piccola la gatta non ebbe da temerla; quando la tigre raggiunse le sue dimensioni naturali, la gatta non poté fare altro che porsi alla mercé e alla completa disposizione della tigre. Fra il 1922 e il 1929 Mussolini aboH tutte le istituzioni interne che avevano creato i liberali del Risorgimento italiano: Parlamento elettivo, amministrazione locale elettiva, diritti personali e politici del cittadino, separazione dello Stato e della Chiesa, istruzione laica, ecc. Dal 1929 al 1938, solo due istituzioni create col Risorgimento ven– nero lasciate in piedi: l'indipendenza e l'unità nazionale. L'indipendenza nazionale se ne andò nel 1938 e 1939. Ora per quanto tempo avrebbe resistito l'unità nazionale? NoTA. - La sola cosa che Mussolini poteva fare dopo che Hitler ebbe ingoiato l'Austria e la Cecoslovacchia era di mettersi a completa disposizione di Hitler. Tuttavia Mussolini non è il primo uomo politico italiano che fosse disposto a diventare vassallo di Berlino. Nell'inverno del 1915 Sonnino era disposto a schierarsi a fianco delle potenze centrali contro le potenze dell'Intesa, purché il Governo di Vienna avesse ceduto il Tren- s Il frumento necessario a colmare i vuoti della produzione italiana non è piu acquistato libe– ramente dai mercanti italiani sui mercati mondiali, ma fatto venire attraverso. un sistema di im– portazione controllato dai tedeschi. L'autarchia italiana - quella famosa indipendenza econo– mica di cui tanto si è parlato - esisteva solo nei discorsi di Mussolini. Esisteva solo un isolato sistema economico in cui la Germania economicamente piu forte dettava le sue leggi ad un'Italia piu debole. La politica antisemita adottata ufficialmente da Mussolini nell'estate 1938, tanto estranea alla tradizione e alla mentalità italiane, fu la piu straordinaria dimostrazione della servitu di Mussolini. 769 50 b1u1uLeca Gino Bianco

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