Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

La Società delle Nazioni segretario privato di lord Balfour. Con un uomo come quello al posto di segretario, la Società poteva fare poca strada. Essendo volontà degli Stati associati che il Segretario Generale non esercitasse una indebita autorità, scelsero uomini dai quali non c'era da aspettarsi alcuna azione dina– mica... Sir Eric Drummond era un diplomatico che aveva fatto da segretario particolare a lord Balfour ... Se non cercò mai di assumere le funzioni di uomo di stato interna– zionale, questo fu dovuto ·al fatto che non era tagliato per simili compiti, e sapeva che non avrebbe avuto successo nel tentar di fare ciò che era estraneo alle sue tradi– zioni, alla sua esperienza e ai suoi compiti.2 I piu efficaci nemici della Società non furono i militaristi, nazionalisti e fascisti, che in tutti i paesi l'attaccavano apertamente dall'esterno. Molto piu efficaci furono quelli che la minavano dal di dentro. L'opera loro fu favorita dal cieco e,ntusiasmo dimostrato per la Società dagli amanti della pace in tutto il mondo. Il fatale errore di questa gente fu quello di consi– derare la Società come se fosse in realtà quello strumento di giustizia e di pace internazionale che essi speravano. La coprirono di elogi, anche quan– do era scandalosamente inefficace. Ogni volta che i diplomatici mancavano agl'impegni contenuti nel Patto della Società, i pacifisti si sentivano in do– vere di attenuare e perfino di nascondere quei tradimenti.3 Credevano di accrescere cosi il prestigio e l'autorità della Società. In realtà si rendevano complici dei diplomatici, che riducevano il Patto della Società ad una can– zonatura. Una critica costruttiva delle manovre, mediante le quali i diplo– matici deviavano la Società dai compiti che essa poteva adempiere, avrebbe forse arrestato quelle deviazioni. La sistematica e indiscriminata glorifica– zione di ciò che la Società faceva e non faceva, fu precisamente quello che occorreva ai diplomatici per continuare indisturbati la loro opera di demo– lizione. Cosi si crearono speranze che dovevano necessariamente portare a delusioni terribili. La Società non era una persona in carne ed ossa dotata di una pro– pria volontà e responsabilità. Era una "persona giuridica,,, cioè era quello che i delegati dei paesi che la costituivano volevano che fosse. La Società non era che un palazzo a Ginevra, dove diplomatici e uomini politici si riunivano per risolvere problemi, bene o male, oppure per non risolverli affatto, mediante negoziati privati. Quando avevano deciso che cosa fare o non fare, si riunivano ufficialmente in sale chiamate la Sala del Consiglio della Società o la Sala dell'Assemblea della Società, e fa annunciavano le loro decisioni come se fossero state prese "dalla,, Società. Trattati, conven– zioni, accordi erano preparati fuori della Società, ma tutto veniva portato davanti alla Società, e alla gente si diceva che tutto era stato fatto dalla 2 RAUSHOFEN-WERTHEIMER, The International Secretariat, pp. 41, 47-48. 3 :e. difficile capire come lord RoBERT CECIL, A Great Experiment, p. 151, abbia potuto scrivere a proposito dell'affare di Corfu: "Tutto sommato la Società riusd ad adempiere con suc– cesso i doveri impostile dal Patto. Una controversia difficile e pericolosa fu composta rapidamen– te." La verità è che la Società non c'entrò affatto. 53 BiblotecaGino Bianco

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