Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

Appendici .. rispondere: i diritti della civiltà sulla barbarie... Ma non c'è niente da sperare da un uomo come Crispi il quale ha solo lo scopo di soddisfare la propria vanità e aspira a passare alla storia come il conquistatore dell'Etiopia." B1NCHY, State and Church, p. 647, rievocando le parole del 1895, fa il seguente commento: "Cambiate il nome proprio, e non c'è parola di questo coraggioso atto d'accusa, che non si adatti con ugual forza alla campagna di Mussolini... La riconciliazione tra Chiesa e Stato avrebbe potuto essere in verità ragione sufficiente (?) per rimanere in silenzio, ma questo entusiasmo di nuovo conio nelle pagine di un giornale che, a ra– gione o a torto (I) si ritiene abbia stretti rapporti col Vaticano, era un sintomo inquie– tante. Esso era sfruttato in pieno da coloro, che cercavano d'implicare la Santa Sede nella questione etiopica: prezzo certo elevato da pagare per i sorrisi del Duce fascista." Le opinioni espresse dagli scrittori di Ct'viltà Cattolica trovarono altri numerosi mezzi di espressione. L'esame di pochi giornali quotidiani italiani rivela che i seguen– ti arcivescovi e vescovi italiani si dichiararono in favore della politica etiopica di Mussolini: Cardinali arcivescovi: 1) Bologna, 2) Firenze, 3) Genova, 4) Milano, 5) Napoli, 6) Palermo, 7) Torino. Arcivescovi: 8) Ancona, 9) Bari, 10) Benevento, 11) Brindisi, 12) Cagliari, 13) Catania, 14) Catanzaro, 15) Chieti, 16) Cosenza, 17) Fermo, 18) Gorizia, 19) Manfre– donia, 20) Matera, 21) Messina, 22) Monreale, 23) Perugia, 24) Pisa, 25) Reggio Cala– bria, 26) Rodi, 27) Sassari, 28) Siena, 29) Siracusa, 30) Sorrento, 31) Taranto, 32) Trento, 33) Udine, 34) Urbino, 35) Zara e 36) Vicario dell'allora vacante Patriarcato di Venezia. Vescovi: 37) Acqui, 38) Alessandria, 39) Alghero, 40) Anglona-Tursi, 41) Ariano, 42) Arezzo, 43) Ascoli Piceno, 44) Ascoli Satriano, 45) Assisi, 46) Avellino, 47) Bellu– no, 48) Brescia, 49) Caltagirone, 50) Cassano Jonio, 51) Caserta, 52) Castellaneta, 53) Cava dei Tirreni, 54) Cerignola, 55) Chiari, 56) Chiavari, 57) Chiusi, 58) Città di Ca– stello, 59) Civita Castellana, 60) Civitavecchia, 61) Cremona, 62) Ferentino, 63) Fiume, 64) Foggia, 65) Fossombrone, 66) Imola, 67) La Spezia, 68) Lecce, 69) Livorno, 70) Luni, 71) Macerata, 72) Massa Carrara, 73) Massa Marittima e Populonia, 74) Mileto, 75) Montalto, 76) Nocera Umbra, 77) Nola, 78) Noto, 79) Ogliastro, 80) Osimo, 81) Padova, 82) Parma, 83) Piacenza, 84) Pistoia, 85) Pola, 86) Pompei, 87) Potenza, 88) Recanati, 89) Reggio Emilia, 90) Salerno, 91) San Miniato, 92) San Severo, 93) Savo– na, 94) Sora, 95) Teano, 96) Teggiano, 97) Tempio Pausania, 98) Teramo, 99) Terra– cina, 100) Terni, 101) Tivoli, 102) Todi, 103) Tortona, 104) Trapani, 105) Trieste, 106) Tropea, 107) Ventimiglia, 108) Verona, 109) Vicenza, 110) Vigevano, 111) Viter– bo. - Senza dubbio la lista è lungi dall'essere completa. 18 Alcuni di quei degni servi di Dio meritano particolare menzione. L'Arcivescovo di Siena invocò la benedizione di Dio per gli eserciti italiani "che combattevano per 11 Toynbee osserva che "molti prelati della gerarchia cattolica entro i confini del Regno pub– blicamente si associarono all'assalto di Mussolini all'Abissinia." La parola "molti II è forse trop– po debole. Egli avrebbe dovuto dire "piu di cento prelati." A parte questo, Toynbee non può non riconoscere che quel militante aggressivo nazionalismo dei prelati "era secondo tutte le ap– parenze tacitamente riprovato dal silenzio mantenuto dal Papa per tutta la durata delle ostilità." Sta di fatto che, mentre il Papa restava in silenzio, l"' Osservatore Romano" e II Civiltà Cattolica," il Cardinale Laurenti e il Cardinale Pacelli, Segretario di Stato, parlavano e non riprovavano quel nazionalismo militante aggressivo. Binchy, State and Church, pp. 645 e 671, non può non ammet– tere che II l'opinione pubblica all'estero si attaccava alle dichiarazioni fatte da membri della ge– rarchia per trarne la prova che il Vaticano era entusiasticamente favorevole all'aggressore italiano." 11 Questa conclusione era falsa." Tuttavia II resta il fatto che quella conclusione veniva quasi uni– versalmente tratta"; 11 sarebbe stato risparmiato un grande imbarazzo ai Cattolici di altri paesi se la Santa Sede fosse intervenuta privatamente a modificare i trasporti del Cardinafe Schuster e di qualche suo collega." Binchy dunque non pensava, come Toynbee che II secondo tutte le ap– parenze" il Papa aveva tacitamente riprovato col suo silenzio il nazionalismo dei prelati. 754 BiblotecaGino Bianco

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