Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

Appendici 2) A p. 40, linee 3-12 del libro francese (p. 47 del presente libro), io avevo scritto che il 2 settembre 1923 l'ambasciatore britannico a Roma fece osservare a Musso– lini che le acque di Corfu non convenivano alla salute della flotta italiana; motivo per cui la flotta britannica concentrata a Malta era pronta a insegnarle la via per tornare a casa. Questa comunicazione liquidò l'incidente. Il 12 settembre, Mussolini annunziò che avrebbe evacuato Corfu il 27 settembre. Mussolini postillò: "Falso." Non essendo stato personalmente a quel colloquio fra Mussolini e l'ambasciatore britannico, e non essendo stata mai mia intenzione di scrivere una storia romanzata, ho rielaborato il testo di questo libro in base alle informazioni, che i corrispondenti del New York Times da Lon– dra attingevano autorevolmente al Ministero degli esteri inglese. 3) A p. 41, linee 2-10 del libro francese (p. 47 del presente libro), io avevo scritto che alla vigilia del giorno in cui Corfu doveva essere evacuata, due piroscafi italiani arrivarono nel porto di Corfu con un carico di cemento e matto,ni destinati a costruire caserme per le truppe italiane; la flotta militare riportò a casa anche una provvista di francobolli che erano sul punto di essere messi in vendita. Mussolini postillò: "Falso." Sfortunatamente per lui, il catalogo universale dei francobolli di Scott (edizione 1948, II, p. 184) ci fa sapere che dei 14 francobolli, che furono allora dedicati a Corfu "tre non furono usati." Questi furono i francobolli, che dovettero ritornare a casa. Siccome la smentita di Mussolini sui francobolli è certamente falsa, 10 ho lasciati intatti insieme coi francobolli anche il cemento e i mattoni. 4) A p. 47 del libro francese (p. 61 del presente libro), si leggeva che, nel gennaio 1924, il Governo italiano prese in affitto dalla Jugoslavia per novantanove anni e per un canone annuo di una lira una parte del porto di Fiume. Mussolini postillò nel margine inferiore della pagina: "È il viceversa. Trattasi del bacino Thaon di Revel. 11 La correzione è perfettamente giusta. Chi tradusse dall'italiano in francese incorse in errore. La edizione italiana del libro, contemporanea all'edizione francese (Mussolini diplomatico, Paris, Edition Contemporaines, 1932, p. 39), diceva: "Il Governo italiano dette in affitto alla Jugoslavia una parte del porto di Fiume." 5) A p. 104, linee 11-15 (p. 69 di questo libro), io avevo scritto che a Locarno nell'ottobre 1925 i piu fra i giornalisti non italiani, per protestare contro il trattamento fatto alla stampa in Italia, boicottarono un ricevimento a cui il Duce li aveva invitati. Mussolini postillò: "Falso." Falsa è certamente la smentita. Nel Times di Londra, 17-X- 1925, si legge: "Causa la politica di repressione adottata dal suo Governo (di Mussolini) verso la libertà di opinione, molti corrispondenti, compresi quelli dei giornali inglesi, uno eccettuato, lasciarono cadere l'invito." E il New York Times, 17 ottobre, conferma: "L'invito di Mussolini alla stampa boicottato ... Quando Mussolini usd. dalla Conferenza trovò la sala dell'Hotel piena; nella folla c'erano i corrispondenti che lo avevano boi– cottato." Si veda, a p. 69 del presente libro, quanto il giornalista inglese G. Slocombe ha scritto su quell'episodio. Occorreva a Mussolini una gran dose di sfacciataggine per smentire un fatto di quel genere. 6) A p. 183, linee 7-16 della edizione francese, Mussolini mise un punto di esclamazione sul margine delle linee, in cui leggeva che "nessun italiano fedele ai principi del Risorgimento nazionale poteva pensare senza dolore e vergogna che giovani croati e sloveni erano condannati alla galera o alla morte in Italia per rivendicare gli stessi diritti ed affermare la stessa fede, per cui avevano sofferto ed erano morti gli eroi del Risorgimento italiano. Da Cavour, da Mazzini e da Garibaldi a Mussolini, quale preci– pizio! 11 Il punto esclamativo indica senza dubbio scherno. Ma non è chiaro se il Duce schernisse l'italiano che rimaneva fedele ai principi del Risorgimento, o se negasse che i giovani sloveni e croati combattessero per quegli stessi principi, o se negasse che vi fossero sotto di lui giovani sloveni e croati condannati a morte o alla galera. Il settimo luogo critico è il piu interessante: A p. 155 del libro francese (p. 126 di questo libro) Mussolini lesse che l'attentato di cui egli secondo me aveva bisogno, ebbe luogo a Bologna, il 31 ottobre 1926; chi tirò contro di lui un colpo di revolver (a salve?) rimase, naturalmente, sconosciuto; invece un giovinetto di sedici anm. Anteo Zamboni, fu linciato. Mussolini mise in margine un 734 Bibk.1Lcva Gino Bianco

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