Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

Capitolo quinto La Società dellè Nazioni Mussolini riportò un successo - e un successo autentico - nell'affare di Corfu, non contro la Grecia, ma contro la Società delle Nazioni. Aveva proclamato essere sua "·incrollabile opinione" che la Società delle Nazioni non dovesse immischiarsi nella questione di Corfu, perché era impegnato in questa "l'onore italiano." Ebbene la Società delle Nazioni si arrese a quella opinione incrollabile. L'incidente fu sistemato, non a Ginevra dalla Società delle Nazioni, ma a Parigi dalla Conferenza degli ambasciatori fuori della Società delle Nazioni. Peggio ancora, il Consiglio della Società delle Nazioni, invece di pren– dere in esame la vertenza come ne aveva il diritto e il dovere secondo il Patto della Società, fece le viste di prendere sul serio il cavillo del delegato italiano, secondo il quale l'occupazione di Corfu non era un atto di guerra, ma "una misura di natura essenzialmente pacifica" e quindi la Società non aveva alcun motivo per badare alla iniziativa del Duce. In conseguenza il Consiglio affidò ad una speciale commissione di giuristi il compito di stu– diare la "natura pacifica" di atti quali l'occupazione di Corro, cioè se erano atti di pace o ·atti di guerra. Come spesso avviene quando entrano in ballo i giuristi, lo studio non portò a nessuna conclusione. L'unica prova di serietà che i giuristi diedero, fu il rifiuto di convenire col rappresentante di Musso– lini che la Società dovesse dichiararsi incompetente nei casi che implicassero "l'onore e gl'interessi vitali" di una nazione. Mussolini si vendicò di questo scacco dichiarando al Senato, il 16 novembre 1923: Io non posso ammettere che il prestigio d'Italia, che gli interessi morali, quindi imponderabili, dell'Italia, siano alla mercé di Stati ignari ~ lontani (Alti Parlamentari cit.). La Società delle Nazioni incassò, e le posizioni restarono immutate. Non è serio raccontare che Mussolini si arrese alla Conferenza degli ambasciatori perché la Società era pronta ad intervenire se gli ambasciatori non fossero riusciti a farlo rientrare in sé. Il fatto è che Poincaré, dopo avere usato i servigi di Mussolini nella questione della Ruhr, non voleva render- 50 Bibloteca Gino Bianco

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