Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

Appendici comunione. Questo si diceva rientrasse nel programma dell'italofilo Arcivescovo per cat– tolicizzare e quindi italianizzare le isole" (NYT. ll-XII-1934). Il 23 gennaio 1935 il Governatore delle isole emanò un proclama, che annunciò l'indipendenza della Chiesa del Dodecaneso dal Patriarcato di Costantinopoli. Il popolino rifiutò di accettare quest'intromissione nelle sue tradizioni religiose. Il Vescovo di Caly– mnos, che si era posto al servizio delle autorità fasciste, fu costretto dal popolo a fuggire, e quando gli successe un altro vigli.acco come lui, la sua casa fu bombardata. Navi da guerra italiane bloccarono l'isola di Calymnos per costringerla all'obbedienza con la fame (NYT. 23-I-1935). Il 7 aprile 1935 "si ebbero nuovi scontri nell'isola di Calymnos fra contadini greci e la polizia italiana." Un greco fu ucciso, e parecchi furono feriti, quando la cavalleria caricò la folla che l'aveva lapidata (NYT. 26-IV-1935). Piuttosto che avere funerali diretti da preti asserviti alle autorità cattoliche, gl'indigeni bruciarono segretamente i loro morti. Il 19 aprile 1936, quattordici donne di Calymnos furono condannate a tre mesi di confino per questo "delitto" (NYT. 20-IV-1936). 12 Cosi le autorità laiche e l'importato arcivescovo cattolico, monsignor Castellani, cer– cavano di disorganizzare la Chiesa greco-ortodossa e di accogliere sotto le ali della Chiesa cattolica una popolazione recalcitrante. Qualche cosa dello stato d'animo di quella povera gente sotto il regime fascista si può indovinare da un dispaccio mandato al giornale democratico-cristiano di Roma Il Popolo (17-XI-1946), quando essendo state le isole restituite alla Grecia, gl'italiani fu– rono rimpatriati. Il corrispondente cattolico non disse niente di quanto la popolazione greca aveva sofferto per opera dei conquistatori. Ma sapeva che "la civiltà in quelle isole aveva un nome: Ftalia," e che i greci stavano cancellando quel nome, cioè la civiltà. Tra le altre prove della civ~ltà italiana, ricordò le numerose scuole che erano mantenute nelle isole dai Frati cristiani, dalle Suore missionarie del Sacro Cuore e dalle Suore d'Ivrea, che avrebbero fatto meglio ad andare a insegnare l'alfabeto in Sardegna. Se– condo lui, bambini italiani e greci erano accolti "in gran numero" in queste scuole , "senza distinzione." Non capiva che una delle piu gravi cause di odio si trovava pro– prio in quelle scuole che cercavano di far cambiare ai bambini la loro fede e la loro nazionalità. "Mentre la popolazione greca di certe isole non faceva altro che tenersi lontana dalle scuole, c'era in altre isole la rinascita di una specie di fanatismo religioso da parte dei greci ortodossi." A Calymnos le suore "furono cacciate via dall'isola da bande di villani (sic) in ventiquattro ore. Appena le suore furono a bordo delle navi, i villani cominciarono a suonare selvaggiamente (sic) la campana dell'isola e a dar la caccia a tutti ( crocifissi che si potevano trovare, e li distrussero tutti, compresi quelli dei ci– miteri." Questa dei crocifissi ha tutte le caratteristiche della invenzione. Ad ogni modo lo scrittore ci dà un'idea dell'odio feroce suscitato dall'arcivescovo Castellani, dai suoi frati e dalle sue suore. Il prof. Binchy (State and Church, pp. 544-47) fa le seguenti osservazioni in difesa di Pio XI: 1) "Impedire che una data comunità sia snazionalizzata non rientra fra le missioni della Chiesa"; 2) "La linea di confine fra diritti religiosi e culturali era diven– tata cosi nebulosa in conseguenza della politica fascista che qualsiasi intervento da parte del Vaticano avrebbe potuto essere considerato una interferenza nel programma politico o linguistico del Governo"; 3) "Pio XI era profondamente conscio dei suoi ob– blighi verso le minoranze"; 4) "Pio XI intervenne piu di una volta in difesa delle mino– ranze"; 5) "Il Vaticano deve usare i metodi ordinari dell'umana politica e convenienza": "esso deve considerare il massimo bene del massimo numero come una cosa che non può essere sacrificata alla leggera alle pretese, per quanto giustificate, di una piccola parte dei fedeli; nell'Italia fascista piu che altrove la difesa delle minoranze avrebbe certamente portato ad una rottura fra Chiesa e Stato e ad un conseguente peggiora– mento della situazione religiosa delle minoranze"; 6) "Si può sostenere che ~1 sarebbe 12 Il "New York Times" da cui abbiamo desunti i fatti sopra citati, attenuava la respon– sabilità fascista quand'era impossibile nasconderla. Quindi non si corre il rischio di esagerare se si prende· quel giornale come fonte d'informazione per questi fatti. 730 BiblotecaGino Bianco

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