Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

Preludio alla seconda guerra mondiale un colonnello greco di nome Botsares. Nell'autunno del 1924 la legazione italiana diede una colazione in onore del colonnello Botsares. 6 Il Duce vinse su un solo punto: .il pagamento di 50 milioni di lire, di cui magnanima– mente trasfed una parte alle vittime del· bombardamento. L'affare di Corfu va paragonato all'affare della Manciuria nel 1931. Nel 1931 il Governo giapponese ripeté in Manciuria su scala ben piu vasta quel che Mussolini aveva fatto a Corfu nel 1923. Ma il mondo non reagi'. contro il Giappone nel 1931 con la stessa clamorosa unanimità che Mus– solini aveva trovato nel 1923. Questa diversità di trattamento ha le sue ra– gioni. Il Governo giapponese preparò accuratamente il terreno diplomatico per la sua azione. Inoltre non fece mai quel baccano che aveva fatto Mus– solini. Procedette il piu furtivamente possibile. Agi'. senza parlare. Mussolini s'imbarcò nell'affare di Corfu senza nessuna preparazione diplomatica, e gridando come un ossesso, perché voleva costringere tutti ad ammirare ciò che lui sarebbe. stato capace di fare. Il Governo giapponese non ebbe niente da invidiare a Mussolini in fatto di correttezza. Mussolini ebbe tutto da invidiargli in fatto di destrezza. Guariglia (p. 31) ci fa sapere che nell'affare di Corfu toccò al segreta– rio generale del Ministero degli esteri, Contarini, rimettere insieme i cocci; ed _" ebbe cosi lieto fine il colpo di testa di Corfu." "Il male fu che Mus– solini non riconobbe mai a quale inutile dispendio di energia politica era stato necessario far ricorso per riparare all'impulsività della sua azione." Nella Rassegna italiana del dicembre 1925, Federzoni, allora ministro degl'Interni nel Gabinetto Mussolini, scrisse: "Vogliamo essere amati, ma preferiamo essere invidiati e temuti." Avrebbe potuto affermare con legitti– mo orgoglio che questa aspirazione del suo nobile cuore era stata piena– mente appagata due anni prima a Corfu. I soldati italiani dovevano racco– gliere in Albania nel 1940, quanto Mussolini aveva seminato a Corfu nel 1923. Nel 1932 uno scrittore francese, visitando l'isola di Corfu fece l'òs– servaz10ne seguente. Gli abitanti di Corfu non sono avversi agli stranieri. Tuttavia c'è una legge che proibisce a questi ultimi di acquistare proprietà nell'isola senza speciale permesso. Questo permesso si ottiene facilmente se si è francesi, tedeschi, inglesi o di qualsiasi altra nazionalità. Inutile chiederlo se siete italiani. Non lo ottenete. Mi si era detto che molti contadini nell'isola usavano ancora il dialetto veneziano. Io non riuscii a scoprirne neppur uno. Altrettanto vale per le insegne dei negozi. Pare che fossero scritte in ita– liano fino a poco tempo fa. Oggi sono tutte in greco. La ragione non è molto difficile a capire. 7 Per il momento, l'impresa di Corfu rimase nella storiografia fascista co– me un grande trionfo internazionale di Mussolini. Il Duce stesso proclamò la propria gloria in Senato il 16 novembre 1923: 48 6 History: Quarterly ]ournal of the Historical Association, London, 1926, p. 75. 7 BouLANGER, Corfu, l'Ue de Nausicaa, p. 177. Bibloteca Gino Bianco

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