Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

Apptndici imparato liberamente l'italiano per fare i loro affari con ·gl'italiani, sentirono odio per gl'italiani quando dovettero imparare la loro lingua per forza. In fondo, i fascisti non si curavano se i tedeschi diventassero italiani o no. Bastava che apparissero italiani. Tutte le stazioni ferroviarie avevano nomi italiani. Cosi pure tutte le strade delle città. La faccia di Mussolini era stampata in inchiostro indelebile su tutti i muri. La bandiera itialiana sventolava a tutte le porte e a tutte le finestre, in tutti i giorni festivi del calendario patriottico. Il macellaio del paese metteva la ban-1 diera italiana nella insegna tra le corna del bue. Dovunque si andasse, si poteva parlare italiano con la certezza che gli abitanti avrebbero cercato di capire e di rispondere in italiano per paura di pagar cara la loro ignoranza. Che cosa si poteva desiderare di piu per convincersi che il paese era diventato italiano? Dopo l'assunzione di Hitler al potere, e prima dell'assassinio di Dollfuss a Vien..– na, si manifestò un leggero miglioramento nella condizione dei tedeschi del Tirolo me– ridionale. Nel giugno 1934 l'insegnamento del tedesco, quale lingua non fondamen– tale, ma almeno sussidiaria, fu permesso in tutte le classi delle scuole elementari. Il giornale fascista in lingua tedesca di Bolzano portò alle stelle Mussolini per la sua ge– nerosità, esattamente come lo aveva portato alle stelle negli anni precedenti quand'era stato tutt'altro che generoso. "In un tempo in cui regna il silenzio assoluto intorno alla questione della pro– tezione delle minoranze, pupilla questa delle democrazie liberali, il Duce compie senza preannunzi altisonanti un vero atto di protezione di una minoranza nazionale ... La pub– blicazione di questo decreto inatteso e improvviso per quasi tutta la popolazione alto– atesina fu accolto nella regione come una vera lieta novella e come una testimonianz,a della particolare magnanima considerazione delle speciali condizioni della provincia, co– me un segno della onorifica fiducia del Regime nella lealtà delle popolazioni altoatesine" (C.S. 18-VI-1934). Il crollo dell'intesa Hitler-Mussolini in conseguenza dell'assassinio di Dollfuss mise un freno all'amore di Mussolini per la minoranza tedesca. Nel 1935, Walter von Vo– gelweide fu sloggiato dalla piazza centJrale di Bolzano, fu messo al fresco in un giardino fuori mano, e fu sostituito da Druso, il generale. romano che nel 16 a. C., portò le sue legioni in quello che sarebbe stato chiamato piu tardi Tirolo meridionale. Il corrispon– dente da Roma del Temps di Parigi (1-II-1935) mandò al suo giornale un articolo esultante su questo lieto evento. Nel 1936, in conseguenza della rinnovata intesa fra Mussolini e Hitler, fu per– messa la vendita di giornali tedeschi nazisti. Il colpo di forza di Hitler in Austria nel marzo 1938 suscitò speranze sfrenate fra i tedeschi del Tirolo meridionale. Perché non dovevano Mussolini e Hitler raggiungere un accordo sul Tirolo meridionale? Non erano diventati "compagni d 'arme"? L'accordo si concretò il 22 maggio 1939. I due dittatori annunciarono che i sud– diti italiani di origine germanica avrebbero avuto il permesso di scegliere fra continuare a godere il privilegio di vivere sotto la dominazione di Mussolini o trapiantarsi al di là delle Alpi nella felicità nazista. 166.488 persone si dichiararono disposte ad essere trasferite, 63.312 decisero di restare: la maggior parte contadini, per i quali sarebbe stata troppa tragedia abbandonare le terre e le case nelle montagne dove le loro famiglie vivevano eia tempo immemorabile. Hitler defini quell'esodo tedesco dall'Alto Adige come una "migrazione di ritorno" una "Riickwanderung." E il nuovo Tolomeo consenti senza riserve: "È il rimpatrio: la stirpe tedesca richiamata oltre l'Alpi; questa espressione tedesca non potrebbe essere piu felice, piu chiara, piu espressiva, p,iu definitiva" (Memorie, p. 647). A questo punto noi non comprendiamo piu niente. Quelle 166.488 persone, che dichiararono di voler migrare di ritorno, erano, dunque, stirpe tedesca richiamata oltre l'Alpi? Come aveva fatto allora il nuovo Tolomeo a scoprire tanti etimi latini sotto i loro cognomi? La frenesia nazionalistica è come il filtro di Circe: trasforma gli uomini 710 .; BiblotecaGino Bianco

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