Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

Mussolini e "l'oro francese" si liberò dalla questione riferendo senza commenti le conclusioni raggiunte dal giud nel febbraio 1915. Si può sostenere che l'intervento italiano nella guerra del 1914-18 fu necessario, anche se si afferma che Mussolini fu un agente salariato dal Governo francese. E si può affermare che quell'intervento doveva essere ritardato o addirittura evitato, anche se Mussolini fosse rimasto innocente di "oro francese." Il problema dell '" oro francese" ha importanza solamente per definire la personalità di Mussolini. De Ambris asseri che, se Mussolini fosse passato dal neutralismo all'interventismo per una evoluzione spontanea del suo pensiero, e se avesse accettato !'"oro francese" per fondare un giornale interventista, si dovrebbe assolverlo dall'accusa di corruzione. C'è in questa teoria un elemento, che non può essere scartato alla leggera. Durante la guerra del 1939-45, l'uso di ricevere denaro dai Governi esteri per operare lungo diretti– ve che si ritenevano necessarie al proprio paese, è stato cos1 universale, che sarebbe ipocrisia condannare Mussolini per aver fatto quello che infiniti altri (e molti tutt'altro che disonesti) fecero prima e dopo di lui. Mazzini nel 1867 offd a Bismarck la coo– perazione del Partito d'azione per rompere l'intesa fra Italia e Francia, e domandò in cambio denaro e armi per fare la repubblica in Italia. Il caso sarebbe assai diverso, se si potesse dimostrare che l'intervento dell'"oro francèse" fu non la conseguenza, ma la causa che determinò la conversione di Musso– lini dal neutralismo all'interventismo. La testimonianza di Pontremoli renderebbe impossibile ogni dubbio. Un uomo che presenta un ordine del giorno in favore della neutralità assoluta nella Direzione del Partito socialista, e la sera dello stesso giorno si mette a contatto con Cachin per fon– dare un quotidiano interventista, non è uomo che abbia subtto alcuna c:;risidi coscienza. Ma l'errore di memoria, in cui è caduto Pontremoli, confondendo la riunione di Mila– no nell'agosto con la riunione di Bologna nell'ottobre, non permette di vedere se il contatto con Cachin si sia stabilito dopo la riunione dell'agosto o dopo quella dell'ot– tobre. Nel primo caso l'atteggiamento di Mussolini sarebbe di un cinismo ripugnante. Nel secondo caso, il contatto con Cachin si sarebbe stabilito quando oramai Mussolini aveva assunto aperta posizione interventista. - Quando precisamente il contatto fu stabilito? - Non è possibile dare risposta sicura a quella domanda. Nel codice penale fascista del 1930 gli articoli 245 e 246 punirono con la reclu– sione da cinque a quindici anni il cittadino che, "anche indirettamente, ricevesse o si facesse promettere dallo straniero, per sé o per altri, denaro o qualsiasi utilità o soltan– to ne accettasse la promessa," "per impegnare lo Stato italiano alla dichiarazione o al mantenimento della neutralità, ovvero alla dichiarazione di guerra." La pena era au– mentata, qualora fosse stata fatta propaganda per mezzo della stampa o il delitto fosse stato commesso in tempo di guerra. I giureconsulti che redassero quegli articoli, pen– sarono certamente a qualcuno che abitava non lontano da loro. 699 BiblotecaGino Bianco

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