Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

Bib Appendici Nel 1926 Naldi viveva in esilio a Parigi, e non contraddisse Rocca. Tuttavia tanto Rocca quanto Naldi appartenevano al gruppo di quei fascisti dissidenti che avevano lasciato l'Italia nel 1924. Bazzi e Roçca pubblicavano la rivista per ricattare Mussolini, e finirono col fare la pace con lui. Naldi era persona poco accreditata, implicato in affari non chiari. Nel novembre 1914 aveva dichiarato che "per quanto ne sapeva lui, non c'era oro francese nel giornale di Mussolini" (DE BEGNAc, Vita di Benito Mussolini, III, p. 583). Per conseguenza, la testimonianza di Rocca dev'essere tenuta in sospeso, fin– ché non sia convalidata da prove piu attendibili. 3. Nel 1928, 1'Autobiografia 2 di Mussolini, pp. 38-39, spiegò l'origine del Popolo d'Italia nel modo seguente: "Avevo bisogno di un giornale quotidiano... Dove si tratta soltanto di denaro, io sono tutt'altro che un mago... Quando mi trovo di fronte al problema di procurarmi i mezzi, un capitale per eseguir~ un progetto o finanziare un giornale, afferro soltanto il lato pill astratto, il valore politico, l'essenza spirituale della cosa. Per me il denaro è detestabile. Ciò che esso può fare è qualche volta bello, e qualche volta nobile." L'Autobiografia fu manipolata dal fratello di Mussolini, Arnaldo, e dall'ex-amba– sciatore degli Stati Uniti in Italia, Child. Arnaldo era a conoscenza di ciò che era stato detto sull'" oro francese." Le sue parole si riducono ad una implicita amm1ss1one. 4. Nel 1938 Roberto Marvasi, rifugiato in Francia, raccontò nel Quartetto: Le Roi, Mussolini, le Pape, D'Annunzio, p. 15, che due amici e collaboratori di Mussolini, Dino Roberto e Alceste De Ambris, andarono a Parigi nel marzo 1915. Luigi Campo– longhi, in stretto contatto con ambienti francesi, confidò loro che alcuni fra i capi del mo– vimento italiano in favore dell'intervento contro gli Imperi Centrali erano pagati dal Governo francese. De Ambris, Campolonghi e Roberto decisero di presentare una prote– sta al ministro Guesde. Guesde ascoltò la protesta. Poi chiamò il suo capo gabinetto, Dumas, si fece portare un pacco di biglietti da mille, e lo consegnò a De Ambris perché lo portasse a Mussolini. "Questa," disse, "è una rimessa personale da parte dei camerati francesi. Non è il caso di preoccuparsene." Io scrissi a Campolonghi per chiedergli se confermasse o no quel racconto. Cam– polonghi rispose con lettera, in data 8 agosto 1938, che "l'episodio riferito da Marvasi era vero": "De Ambris e Roberto furono colti talmente di sorpresa che non ebbero il tempo di rifiutare l'incarico proposto da Guesde." Dino Roberto restò a domicilio coatto fino al 1943. Mi fu possibile mettermi in contatto con lui soltanto nel 1946. Mi mandò la seguente dichiarazione: "Fu durante il colloquio con Guesde che avvenne l'episodio riferito da Roberto Mar– vasi, con qualche inesattezza, nel suo libro. Ne ricordo esattamente tutte le fasi. Ci erava– mo intrattenuti a lungo con Guesde sulla situazione italiana. E lo avevamo pregato di far presente ai compagni socialisti francesi la necessità di inviare in Italia dei parlamentari di grido per convincere i socialisti italiani a desistere dal rigido atteggiamento neutrali– sta impersonato dal Serrati e dalla direzione del Partito. A un dato momento entrò nel Gabinetto del ministro il suo segretario generale, il deputato socialista Mario Moutet. S'appartò un momento con Guesde, al quale consegnò una grossa busta. Guesde s'ap– pressò nuovamente alla scrivania, apd il cassetto centrale e vi pose il plico. La conversa– zione continuò ancora per qualche minuto. Poi, prima di congedarci, Guesde trasse nuo– vamente dal cassetto la grossa busta aperta e porgendola a me disse: 'Recapitate questo rosimile sotto la mia penna. Ad esempio, essendo partito per arruolarmi tra i Garibaldini delle Argonne, all'indomani del mio attacco contro Mussolini, non ho mai saputo che questi, dopo l'im– mediata sconfessione del suo famoso articolo 'Dalla neutralità assoluta alla neutralità relativa,' fosse rimasto ancora due settimane all"Avanti!'" Eppure lo scritto del Rocca, 1926, esiste. Quando, dunque, mentf? Nel 1926 o nel 1950? 2 My Autobiography by Benito Mussolini. 696 e\.la Gino Bianco

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