Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

Francia ~ Russia e l'invasione della Cecoslovacchia dovevano dimostrare quale linea di con– dotta Blum, Delbos e i loro successori fossero disposti a seguire. Che i leaders del Partito conservatore britannico avessero definitivamen– te scelto la loro linea di azione, si rese evidente quando Sir Austen Cham– berlain dichiarò alla Camera dei Comuni (27 giugno) che la Gran Bre– tagna non poteva pretendere che ogni paese entrasse in guerra per ogni divergenza che potesse sorgere; perciò non si poteva pretendere che la Gran Bretagna facesse ciò che da nessun altro paese si pretendeva. La Gran Bretagna doveva combattere fino all'estremo in propria difesa e quin– di evidentemente anche in difesa dell'Olanda, del Belgio e della Francia. Ma "dire che noi avremmo combattuto solo in tali circostanze avrebbe permesso la guerra in tutte le altre parti del mondo. Questa era una cosa che noi non avevamo il diritto di fare." La Gran Bretagna doveva riser– varsi il diritto "di giudicare caso per caso," cioè il diritto di permettere o non permettere la guerra secondo la propria convenienza. 1 Per questa politica Sir Austen e Eden potevano contare sull'appog– gio entusiastico di Lloyd George. Costui, il 27 luglio, alla Camera dei Co– muni, chiese quale linea di azione verrebbe seguita se la Germania avesse detto: "Non accetteremo nessun patto all'est perché in nessun caso c'im– pegneremo a combattere per i bolscevichi." Lui non riusciva a capire per– ché la Francia non venisse a patti con la Germania, dato che aveva tutto da guadagnare e niente da perdere; se Eden avesse potuto convincere di ciò la Francia e portare dalla sua l'opinione pubblica francese, si sarebbe conquistato fama immortale. In quel discorso del 10 giugno in cui "uccise le sanzioni" (v. sopra, p. 638) Neville Chamberlain, pur rifiutando di rinunciare agli "ideali" sim– boleggiati dalla Società - ideali che non facevano male a nessuno - di– chiarò che sulla Società "non si poteva piu fare assegnamento perché assi– curasse da sola la pace del mondo." Quando riprese questo argomento alla Camera dei Comuni (18 giu– gno) Eden dichiarò che il Governo britannico era disposto a negoziare con Germania, Francia e Belgio nuovi patti di non aggressione e sicurez– za "per l'Europa occidentale." Non c'era dubbio che Eden voleva pace, ma la sua pace aveva una punta in direzione della Russia. Il deputato labu– rista Price non dové fare un eccezionale sforzo di divinazione per affer– mare che l'obiettivo del Governo britannico era di "far la pace in Occi– dente dando mano libera a Hitler per attaccare la Russia in Oriente" (18 giugno). 1 Lord Cedi, Sir Norman Angell e coloro che sostenevano il sistema della sicurezza collet– tiva, non pensarono mai che tutti i paesi dovessero effettivamente entrare in guerra. Sostenevano solo che, se tutti i paesi erano seriamente decisi a schiacciare qualsiasi aggressione in ogni pos– sibile controversia mediante la loro forza unita, nessuno avrebbe osato iniziare una guerra, e quindi la pace sarebbe stata assicurata. Sir Austen, invece di dichiarare che la Gran Bretagna non intendeva entrare in guerra per ogni divergenza che potesse sorgere, dichiarò che gli altri paesi non intendevano entrare in guerra e che la Gran Bretagna non poteva che seguire il loro esempio. 677 BiblotecaGino Bianco

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