Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

Patti regionali contro sicurezza collettiva Essa in fondo significava che "tutte le guerre dovessero diventare guerre mondiali." Consigliò che il sistema della sicurezza collettiva universale fos– se sostituito da un sistema di "equilibrio regionale." Però, aveva qualche sospetto che anche meglio sarebbe stato, se la Gran Bretagna assumesse una posizione isolazionista come quella degli Stati Uniti, rimanendo impe– gnata solamente a garantire la Francia, il Belgio e l'Olanda contro un'ag– gress10ne. Sir Austen Chamberlain, che era ritornato dal suo giro di ispezione, convenne con Lord Lothian, ma lasciò sempre nell'oscurità alcuni angoli del problema. Alla Camera dei Comuni, il 6 maggio, nel domandare la fine delle sanzioni contro l'Italia, affermò che non era saggio aspettare da tutti, in tutti i conflitti lo stesso contributo alla pace collettiva. Era neces– sario puntellare la Società delle Nazioni con patti e garanzie regionali. La Società doveva proteggere "le regioni difficili" per mezzo di accordi re– gionali che tenessero la fortezza finché arrivasse l'aiuto della Società. I giornalisti americani erano piu espliciti. Callender scrisse: L'Inghilterra si batterà, se è necessario, sul Reno o in difesa del suo territorio, ma non in difesa di altre frontiere. Perciò troverà una nuova politica estera per sostituire la politica defunta. Ma sarà in tutto la stessa politica che essa ha seguito per un paio di secoli (NYT. 10-V). Anche Lord Stonehaven osservò (14 maggio) alla Camera dei Lords, che questa nuova politica era un ritorno al sistema delle alleanze difensive. Il Times di Londra (14-VI) usò una circonlocuzione. Certamente il princ1p10 che guidava l'azione britannica restava "la prevenzione dell'ag– gressione e della guerra.,, Tuttavia nessuna potenza può assumersi, sfidando la strategia e la geografia, una parte fissa di responsabilità nella difesa di questo principio dovunque possa verificarsi una breccia. E la Gran Bretagna non dovrebbe offrire un impegno simile. Quando sarà necessaria una risposta armata all'aggressione, quella risposta dovrà in avvenire spet– tare in primo luogo a coloro che sono piu vicini, e possono renderla immediatamente efficace. Gli altri devono restare giudici dell'azione che si richiede da loro. Ma in due zone la Gran Bretagna può dar chiara notizia d'impegni positivi e specifici. Immediata e illimitata resistenza sarà prestata contro qualsiasi attentato all'integrità territoriale della Francia e del Belgio. Similmente alle potenze mediterranee si dovrebbe dare l'assicu– razione che qualsiasi tentativo di intralciare la libertà della via marittima verso l'Est provocherà immediatamente e senza esitazione i'impiego di tutte le risorse britanniche. L'idea ottenne grande favore a Berlino. La Deutsche Allgemeine Zei– tung (11-V) osservò che "anche la Germania aveva sempre rifiutato di addossarsi in ogni parte del mondo rischi di cui non si può misurare la piena portata." La politica estera britannica "stava ritòrnando dall'ideolo– gia alla strategia." E il corrispondente da Berlino del Times (18-V) riferf che la Germania avrebbe accettato con piacere la discussione a fondo di 673 14 B,u,uteca Gino Bianco

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