Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

Preludio alla seconda guerra mondiale basato sulla condizione che il Gabinetto Schuschnigg facesse concessioni ai nazi austriaci sul terreno della politica interna. " 5 Mentre Sir Austen non solo studiava sul posto la questione austriaca, ma comunicava le sue conclusioni a Schuschnigg, Lord Hardinge of Pen– shurst nel Times del 1° maggio scriveva: Facciamo capire chiaramente all'Europa che n01 siamo impegnati nella difesa del– la Francia e del Belgio e, caso mai, anche dell'Olanda, ma non abbiamo nessun altro impegno militare per il resto dell'Europa. Cosf si può ottenere la sicurezza regionale, e finiranno quelle paure di guerra che creano serie inquietudini e turbamento in una larghissima parte della popolazione di questo paese. Per "sicurezza regionale" intendeva la sicurezza regionale dell'Inghil– terra. E il fatto che le popolazioni di altri paesi sarebbero state disturbate dalla disposizione inglese a dare a Hitler mano libera nell'Europa orien– tale non era affare che interessasse il nobile Lord - salvo, - natural– mente, che quelle popolazioni appartenessero alla razza dominante bri– tannica. Sperava che il Primo Ministro britannico potesse dire al suo Re quel che Sir Robert Walpole aveva detto alla Regina Carolina: "Maestà, quest'anno furono uccisi in Europa trenta mila uomini, e non un solo in- 1 ,, g ese. A questo punto, Sir Samuel Hoare ruppe il silenzio per appoggiare le vedute di Lord Hardinge: Noi non dobbiamo dare la impressione che siamo disposti a combattere ovunque e comunque per cause che non ci riguardano. Io spiegherei chiaramente che l'integri– tà dei Paesi Bassi e dei porti sulla Manica è un interesse vitale per cui noi certamente faremmo guerra. Può darsi vi siano altri interessi vitali, forse nell'Estremo Oriente, che noi considereremmo quali interessi che certamente noi sosteremmo. Quanto ad altre dispute, io certo non legherei le mani dell'Inghilterra in futuro; dovremmo giudicare la situazione quando si presentasse (5-V). Lord Queensborough, nella lettera di dimissioni dalla Lega per la So– cietà delle Nazioni (vedi p. 639), annunziò che "la ragione definitiva" che lo aveva indotto a dimettersi, "era la minaccia rappresentata dalla Rus– sia sovietica con l'alleanza della Francia, per la pace del mondo." Per "mondo" intendeva, come era naturale, l'Inghilterra e quei paesi dell'Eu– ropa occidentale che dovevano servire di antemurale alla sicurezza inglese. Anche Lord Lothian, nella lettera al Times (5-V) già ricordata, non solo propose che le sanzioni fossero eliminate dal Patto della Società delle Nazioni, ma rifiutò la teoria di Litvinov che "la pace era indivisibile." 6 Questo fatto fu riferito (21 aprile 1936) da von Papen a Hitler (Hochverratsprozess Schmidt, pp. 404, 416). Von Papen aveva mezzi per essere informato di quanto avveniva nelle alte sfere del Governo austriaco. Anche Guido Schmidt, ministro degli Esteri sotto Schuschnigg, durante il suo processo per alto tradimento innanzi al Tribunale del Popolo di Vienna, il 28 febbraio 1947, affermò che nell'aprile 1936, Chamberlain disse che l'indipendenza dell'Austria avrebbe dovuto essere messa sotto la protezione del Reich tedesco, e, se fosse stato necessario, anche con qualche sacrificio nella politica interna (Hochverratsprozess Schmidt, pp. 42, 451). 672 Bib,o vG~ Gino Bianco

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