Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

Preludio alla seconda guerra mondiale un progetto per riformare la Società delle Nazioni su una base regionale, che essa considerava utile "solo in Occidente." Ma in questo caso sperava che sarebbero state prese in altrettanta seria considerazione le sue ragioni di preferire patti individuali di non aggressione "all'Est." I confini nell'Eu– ropa orientale dovevano rimanere "elastici." Ogni buon tedesco aveva letto i passi di Mein Kampf, in cui si dichiarava ripetutamente che scopo della politica estera tedesca doveva essere conquistare maggiore territorio per il popolo tedesco, in primo luogo a spese della "Russia e degli Stati confi– nanti dipendenti da essa." Ogni tedesco intelligente teneva per certo che fosse impossibile per la Germania legarsi in un rigido sistema regionale nell'Europa Orientale. 6 I tedeschi avevano ormai raggiunto i loro scopi - almeno per quanto riguardava la Gran Bretagna. F. T. Birchall scrisse da Berlino al New York Tz'mes (6-V) che si riteneva generalmente che la Gran Bretagna sa– rebbe ritornata alla politica di amicizia con la Germania invocata dal de– funto J oseph Chamberlain alla fine del secolo diciannovesimo. Allora il· Kaiser aveva rifiutato le offerte inglesi, ma la Germania hitleriana non avrebbe fatto lo stesso sbaglio. Il 18 maggio il ministro degli Esteri tedesco, Neurath, disse all'Amba– sciatore americano a Londra che, finché non fossero state costruite le di– fese germaniche sui confini francese e belga, il Governo germanico sareb– be rimasto tranquillo tanto in Austria quanto in Cecoslovacchia. Appena saranno costruite le nostre fortificazioni, e i paesi dell'Europa centrale si renderanno conto che la Francia non può penetrare in territorio tedesco, tutti questi paesi cominceranno ad avere idee molto diverse in fatto di politica estera e si svilup– perà un nuovo schieramento. Neppure l'Italia s1 sarebbe mossa, dato che la Francia non avrebbe potuto piu attaccare la Germania, e l'Italia non avrebbe potuto da sola sfidare la Germania.7 Tre giorni dopo (21 maggio) Hitler dichiarò davanti al Reichstag che la Germania "non intendeva e non desiderava immischiarsi negli affari dell'Austria per annettersi l'Austria o per arrivare ad un Anschluss" (vo– leva dire "per il momento"). Il 6 giugno, Eden si senti libero di parlare piu chiaro. In un discor– so ai suoi elettori, annunciò che non doveva esservi piu nessuna illusione nell'animo dei membri della Società delle Nazioni riguardo alla probabilità di un'efficace azione comune - in caso di bisogno fino alla guerra - da intraprendersi da tutti qualora fosse turbata la pace. L'azione britannica doveva essere chiaramente definita e resa nota. L'area· dei Patti di Locarno nell'Europa occidentale costituiva una sfera di sicura - inevitabile - azio- 6 Questa era naturalmente anche l'opinione di Sir Oswald Mosely: STARHEMBERG, Between Hitler and Mussolini, p. 146. 7 CHuRcmLL, The Gathering Storm, p. 206 (traduz. ital., p. 235). 674 Bib o e<.;a Gino Bianco

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