Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

Preludio alla seconda guerra mondiale Neville Chamberlain concluse la discussione affermando che i Patti di Locarno riguardavano una zona in cui la GraQ Bretagna aveva un inte– resse vitale, ma il Governo inglese non era disposto a concludere alcun altro patto che imponesse obbligazioni simili nell'Europa orientale in con– seguenza di accordi tra Francia e Russia. Un'aggressione non provocata da parte della Germania nell'Europa orientale sarebbe rientrata soltanto sotto il Patto della Società delle Nazioni . .L'esperienza aveva dimostrato che conto si poteva fare di quel Patto e della Società delle Nazioni. 3 Solo in questo momento sembra essersi manifestata una prima divi– .sione tra Eden e i membri filo-hitleriani del Gabinetto Baldwin. Eden, pur non curandosi dell'Europa orientale, si preoccupava della Francia e del Belgio, d'accordo con la scuola di Sir Austen Chamberlain, e "insisteva perché si svolgessero co.r;iversazionitra gli Stati Maggiori di Gran Bretagna, Francia e Belgio per rendere possibile un'azione comune eventualmente necessaria in avvenire. Ma il Gabinetto non ne voleva sapere e non fu facile compito per Eden neppure ottenere che si svolgessero conversazioni tra· gli Stati Maggiori. 114 Parlando al Rotary Club (6 aprile), il mentore di Eden, Sir Austen Chamberlain, ricordò che il confine della Gran Bretagna era sul Reno. Era quello un caso chiaro. Ma quale sarebbe stato l'atteggiamento della Gran Bretagna qualora fossero scoppiati torbidi piu lontano, qualora per esempio fosse minacciata l'indipendenza dell'Austria? L'Austria occupa una posizione chiave. Se se ne va l'Austria, la Cecoslovacchia non si può difendere, e tutti i Balcani vengono assoggettati ad un'immensa nuova in– fluenza. Forse si vedrà avverato l'antico sogno tedesco della Media Europa diretta da Berlino, e subordinata a Berlino, dal Baltico al Mediterraneo e al Mar Nero, con con– seguenze incalcolabili non solo per il nostro paese, ma per il nostro Impero. ' 3 NEVILLECHAMBERLAIN, Diario, 27 aprile 1936: "lo proponevo che abbandonassimo la idea che la Società delle Nazioni potesse allo stato attuale usare al forza. Doveva essere tenuta in vita come una forza e un centro morale, ma per la pace dovevamo fare assegnamento su un sistema di patti regionalì da far registrare e approvare dalla Società... Io pensavo che la mia proposta avrebbe reso piu facile per la Germania rientrare nella Società, e desideravo anzi che Halifax vi– sitasse Berlino e si mettesse a contatto con Hitler al piu presto possibile" (FEILING,pp. 295-6). 4 CHURCHILL, The Gathering Storm, pp. 203-4 (traduz. ital., pp. 232-33). Churchill afferma che Sir Austen Chamberlain e lui, Churchill, appoggiarono Eden. Era dunque Churchill d'accordo con Eden che l'Europa orientale dovesse essere lasciata a Hitler a condizione che Hitler lasciasse stare l'Europa occidentale? Churchill (The Gathering Storm, pp. 222-4, traduz. ital., p. 252) afferma che "un giorno nel 1937" egli disse a Ribbentrop che "la Gran Bretagna non si sarebbe mai disinteressata delle sorti del confinante in misura tale da dare alla Germania la possibi– lità di acquistare il dominio dell'Europa centrale e orientale." D'altra parte a p. 30 dello stesso libro si legge "Io non ho mai in nessun momento escluso dalla mia mente un tenta– tivo di dare alla Germania maggior soddisfazione sul confine orientale." Churchill non dice dove dovesse fermarsi quella soddisfazione. Tra i membri conservatori della Camera dei Lords e della Camera dei Comuni, coi quali Churchill collaborò nel 1936 e nel 1937 nel chiedere piu efficaci preparativi militari c'erano Sir Austen Chamberlain, Sir Robert Home, Sir Edward Grigg, Lord Winterton, Mr. Bracken, Sir Henry Croft, Amery, il Visconte Wolmer, Lord Lloyd, Lord Milne (The Gathering Storm, pp. 82, 118, 228, traduz. ital., pp. 93, 138, 257), tutta gente che approvava la politica di "placare" Hitler concedendogli soddisfazioni sul confine orientale della Germania. :e lecito sospettare che non ci fosse alcun disaccordo fondamentale tra Churchill e gli altri leaders conservatori su questo principio, ma solo sulla misura della soddisfazione e sulle garanzie da ri– cevere in cambio. Vien fatto di chiedersi se l'Austria, Memel e le altre zone controverse (il corri– doio polacco?) fossero anch'esse destinate, nella mente di Churchill, a "placare" Hitler. 670 Bibloteca Gino Bianco

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