Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

Patti regionali contro sicurezza collettiva Non era questo, dopo tutto, il piano di molti dei piu influenti conservatori inglesi: garantire l'Occidente contro l'aggressione germanica, e lasciare ma– no libera a Hitler in Oriente? · Alla Camera dei Comuni (26 marzo) Eden dichiarò che il Governo di Sua Maestà cercava una "sistemazione nell'Europa occidentale su base solida e duratura." Un deputato interruppe: "E l'Europa orientale?" Eden rispose: "Nell'una e nell'altra"; la sistemazione dell'Europa occidentale avrebbe dovuto venire "in prima istanza, ma non esclusivamente." La mia allusione all'Europa occidentale era solo in relazione con gli sforzi che dobbiamo fare per sostituire il Trattato di Locarno, il quale riguarda l'Europa occi– dentale. I nostri obiettivi sono molto piu vasti. Due giorni dopo, L. S. Amery affermò nettamente in una lettera ·al Times di Londra (24-III) che lui non era mai stato favorevole all'idea che la Gran Bretagna assumesse obblighi verso la Russia. E subito venne anche per Eden il momento di lasciare che l'Europa orientale si· arrangiasse da sé. Annunciò dunque (26-III) "essere interesse vitale della Gran Bre– tagna che fosse mantenuta l'integrità della Francia e del Belgio, e che nessuna forza nemica attraversasse le loro frontiere." Il caso dell'Europa orientale era diverso: Per effetto di obbligazioni assunte altrove, i nostri v1c1m possono trovarsi coin– volti in qualche conflitto, e invocare aiuto in una disputa che non è nostra... Il po– polo di questo paese intende che questo non accada, e questa è l'opinione del Go– verno. Noi siamo pienamente d'accordo su questo ... Oltre alle obbligazioni della So– cietà delle Nazioni, non accettiamo che quelle derivanti da Locarno. "I nostri vicini" era la Francia. "Altrove" era l'Europa orientale. Le obbligazioni della Francia "altrove" derivavano dai suoi trattati con la Piccola Intesa, con la Polonia e con la Russia. Eden era disposto a resi– stere alla Germania qualora questa avesse violato i confini della Francia, del Belgio e dell'Olanda; ma la Francia sarebbe stata lasciata in asso qua– lora i suoi impegni in Europa orientale l'avessero messa in impicci. Il deputato laburista Dalton insisté affinché la Gran Bretagna dicesse chiaramente che la Germania non avrebbe avuto mano libera per attaccare la Polonia, la Cecoslovacchia, l'Austria o la Russia. Ma Sir Austen Chamber– lain ricordò alla Camera che quando Baldwin aveva detto che il confine britannico era sul Reno, aveva cristallizzato in quell'unica frase cinque secoli di storia britannica. "Il pericolo," continuò Sir Austen, "non è un pericolo per la Francia o per il Belgio, è un pericolo per questo paese." Quanto al resto dell'Europa, gl'inglesi avrebbero dovuto fare "qualche dura riflessione" sulla Società delle Nazioni. Ma Sir Austen non predisse il risultato di questa riflessione. · Churchill chiese: dove sarà il prossimo colpo? Austria o Memel? Qua– li altre zone contestate ha già in vista Hitler? 669 BiblotecaGino Bianco

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