Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

Preludio alla seconda guerra mondiale dire da "uomini di Stato responsabili" che "occorreva studiare la possi– bilità di un accordo tra Inghilterra e Germania su tutte le questioni." Eden disse che il Governo britannico "aveva deciso di agire in modo che al Governo tedesco fosse data l'occasione di collaborare alla nuova organiz– zazione dei paesi danubiani"; non era possibile non far partecipare Hitler al problema della sicurezza. Eden "sperava d'indurre l'Italia e la Germania a dare qualche attenzione all'indipendenza . dell'Austria" (H ochverratspro– zess Schmidt, pp. 42, 169, 416). Che cosa intendeva dire con queste parole? Come al solito, non rivelava, ma nascondeva, il suo pensiero. Vansittart non fu piu incoraggiante. Secondo lui, "il punto di vista inglese era di rispondere con un'azione militare in caso di aggressione germanica contro la Francia o il Belgio; ma in caso di aggressione contro l'Austria e Cecoslovacchia con un'azione diplomatica" (Hochverratsprozess, p. 45). Le sanzioni "morali" di Hoover e di Roosevelt e l'azione "diploma– tica" di Vansittart appartenevano alla stessa categoria di spaventapasseri che nessuno temeva. 2 · Con1e abbiamo visto, Eden, alla Camera dei Comuni, il 9 marzo disse che se si voleva la pace, c'era l'evidente dovere di ricostruire. Che cosa intendeva dire con la parola "ricostruire" ? Chi avesse avuto gli occhi aperti poteva rispondere a questa domanda. Il trattato franco-sovietico, secondo Hitler aveva annullato i Patti di Lo– carno, ma al tempo stesso Hitler aveva adottato la teoria dei "patti regio– nali." offriva "patti bilaterali" all'Inghilterra, alla Francia e ai Paesi Bassi, ed altri patti bilaterali ai paesi dell'Europa centrale e orientale ma questi ultimi patti non dovevano dipendere da quelli dell'Occidente. Mediante ciascuno di questi patti le parti si sarebbero impegnate a restare neutrali qua– lora la guerra fosse scoppiata in altre zone. L'Europa sarebbe stata divisa in compartimenti stagni. L'Europa Centrale e l'Europa Orientale sarebbero state separate dall'occidentale. L'Occidente sarebbe rimasto al sicuro a condizione che a Hitler fosse concesso di rivolgersi a Oriente. E viceversa. 2 In quel tempo Vansittart non prevedeva che nel 1941 avrebbe scritto il Black Record. Nell'agosto 1936, andò in Germania, assisté ai giochi olimpici e fu entusiasta dello splendido spi– rito sportivo con cui i giochi furono eseguiti e della loro superba organizzazione. Fu particolar– mente colpito dall'interesse personale per i giochi dimostrato dal Fiihrer. "Le frequenti comparse del Fiihrer sul campo sportivo del Reich devono costituire un meraviglioso incoraggiamento per i giocatori tedeschi, e certamente devono contribuire all'entusiasmo che è il motivo dominante di questi giochi olimpici a Berlino" (Intervista col nazista Volkischer Beobachter, 8-VIII-'36). Il futuro autore del Black Record fu invitato da Herr von Ribbentrop ad un "pranzo deliziosamente pre– panto, che fortunatamente coincise con l'annuncio della nomina di Ribbentrop come ambasciatore a Londra." Vansittart ebbe una "lunga e cordiale conversazione" con Hitler durata circa un'ora e mezza. Conobbe "la maggior parte dei membri piu in vista del regime tedesco," tra cui Goring e Goebbels. Fece colazione con Herr Hess, delegato del Fiihrer, e rimandò la sua partenza per assistere ad un pranzo, al quale lui e Lady Vansittart furono invitati da Hitler, insieme con altri luminari del regime nazista, tra cui Herr Konrad Henlein, leader· del partito tedesco dei Sudeti in Cecoslovacchia. Quelle conversazioni "dovettero avere notevole valore per eliminare malintesi e fornire opportunità ad una piu facile collaborazione anglo-germanica in avvenire" (L.T. 6, 14, VIII-'36). CHURCHILL, Tbe Gatbering Storm, p. 241 (trad. ital., p. 271), afferma che "nessuno piu chiaramente di Vansittart comprese o previde il crescere del pericolo germanico, o fu piu pronto a subordinare ogni altra considerazione alla necessità di farvi fronte." Vansittart non aveva ancora dato prova di questa saggezza nel 1936. 668 BiblotecaGino Bianco

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