Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

Preludio alla seconda guerra mondiale videro che la maggior parte degli uomini politici francesi mentre soste– nevano il Patto della Società delle Nazioni con le unghie e coi denti finché rinforzava i Patti di Locarno, lo ignoravano quando non erano in gioco gl'interessi immediati francesi. Di conseguenza la garanzia data dalla Gran Bretagna alla Francia in Occidente perdé per vasti strati del popolo inglese ogni significato morale ed ogni forza coercitiva. Perché avrebbe dovuto l'Inghilterra garantire la pace della Francia, mentre la Francia s1 curava solo della pace propria? Al segretario privato di Eden fu attribuita la dichiarazione che "c'e– ra un netto sentimento germanofilo ed anti-francese nel paese." Lui consen– tiva perfettamente nel "giustificare l'atteggiamento critico verso la Francia in base ad alcune delle sue passate e forse poco lungimiranti ed ostinate decisioni" (30-III-'36). Si supponeva che i segretari privati sottoponessero le loro dichiarazioni su argomenti di importanza all'approvazione dei capi. Secondo una corrispondenza di F. Kuhn da Londra (NYT. 4-V), gl'in– glesi non ammettevano di avere alcuna responsabilità nella tragedia che aveva travolto l'Etiopia. Biasimavano l'Italia, ma anche piu la Francia che aveva ostacolato ogni sforzo per rendere efficace l'azione dellà Società. "I francesi sono in questo momento per il popolo britannico i capri espiatori di tutto il malanimo. Nove volte su dieci l'uomo della strada parla con disprezzo del Governo francese, e lo accusa di aver reso possibile la vittoria italiana." Lord Cecil, che in Inghilterra era l'uomo piu in vista nel movimento per la Società delle Nazioni, interpretò questo risentimento, quando dichia– rò che "Stresa era stata lavata via dal sangue abissino" (LT. 11-V-'36). Sono profondamente addolorato per l'atteggiamento della Francia. Se ci si doman– derà di difendere la Francia in caso di violazione di trattati, la Francia deve capire; per dirla in modo esplicito e brutale, che quanto vale per l'anitra tedesca vale anche per l'Abissinia (MG. 13-IV). L'azione fiacca della Francia nella guerra italo-abissina ha assai raffreddata la nostra amicizia. A noi non piace che i francesi trattino la Socie– tà come un ombrello utile per riparare la Francia dalla pioggia, ma da tenersi chiuso e da usare solo per apparenza quando non sia piu necessario per quello scopo. La Fran– cia è caduta fra due seggiole. Noi siamo contrariati, e gl'italiani non sono soddisfatti. Senza dubbio, il nostro Governo, come tutti i governi inglesi, preferirà la politica alla passione, e il nostro popolo, che è molto politico, appoggerà il Governo. Manter– remo la parola data alla Francia; ma fedeltà è qualche cosa di diverso da amicizia (LT. 11-V). Baldwin aveva detto che il confine dell'Inghilterra era sul Reno. Lorq Cecil si chiese quale particolare interesse l'Inghilterra avesse sul Reno. Che importanza avrebbe avuto per la prosperità britannica il fatto che l'Alsazia– Lorena appartenesse all'uno piuttosto che all'altro paese europeo, o che i porti della Germania si estendessero un po' di piu lungo la Manica? Lui non credeva ad una tale importanza. L'Inghilterra non aveva nessun par– ticolare interesse a difendere la frontiera del Reno. Il tempo in cui l'In- 666 BiblotecaGino Bianco

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