Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

Capitolo sessantanovesimo Patti regionali contro sicurezza collettiva Per svuotare la Società delle Nazioni di ogni attività efficace, era di– sponibile la dottrina dei "patti regionali." La Società delle Nazioni si basava sul presupposto che tutti i paesi fossero disposti a partecipare a sanzioni militari, finanziarie ed economiche contro l'aggressore, in qualunque parte del mondo avvenisse l'aggressione. Ma i paesi, che erano lontani dalla zona minacciata, sentivano naturale riluttanza a prendere nell'azione collettiva una parte uguale a quella di paesi che erano direttamente interessati nella controversia. Perciò le potenze di ciascuna zona geografica avrebbero dovuto concludere "patti regionali" di mutua assistenza, e usare le loro forze militari collettive, contro un'ag– gressione che si verificasse nella loro area; gli altri membri della Società, non direttamente interessati, avrebbero dovuto comportarsi come truppe di seconda linea, applicando soltanto misure economiche e finanziarie. Questo equivaleva a smantellare la Società. I paesi minacciati in una data zona, se avessero avuto forza sufficiente, avrebbero potuto opporsi mi– litarmente all'aggressore anche senza che la Società delle Nazioni movesse un dito. La Società era stata creata appunto col preciso intento di dare ovunque ai deboli l'aiuto di potenze piu forti non direttamente interessate. Quanto alle sanzioni economiche e finanziarie, il caso dell'Etiopia aveva dimostrato che il Patto della Società delle Nazioni poteva essere frustrato anche da potenze che non erano niente affatto lontane dalla zona nella quale era avvenuta l'aggressione. Patto o non patto, tutti i conservatori inglesi 'erano d'accordo che non si doveva mai permettere alla Germania di minacciare la sicurezza britan– nic3' nella Manica e nel Mare del Nord acquisendo il predominio sulla Francia e sui Paesi Bassi. Il loro "patto regionale" si fermava a questo punto. Coloro che, in Inghilterra favorivano la Società delle Nazioni, aveva– no dal 1925 al 1936 accettato i Patti di Locarno, non come un sistema regionale destinato a fungere come sostituto del Patto, ma come uno degli effetti locali di un principio universale. Durante la questione etiopica essi 665 BiblotecaGino Bianco

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