Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

Riformare la società delle nazioni Lord Ponsonby alla Camera dei Lords (7-V). I sonnambuli del pacifismo, dopo aver aiutato Mussolini, si preparavano ad aiutare Hitler. L'abolizione delle sanzioni era precisamente ciò che Hitler e Mussolini invocavano da un pezzo. Il Manchester Guardian aveva già esposto chia– ramente questo argomento: Le riforme, sulle quali è noto che il Governo tedesco insiste in modo speciale, sono l'eliminazione di tutte le sanzioni dal Patto e la trasformazione della Società delle Nazioni in un corpo puramente consultivo, cosi che il controllo effettivo sia nelle mani delle grandi potenze occidentali. È noto che questa è pure la politica di Musso~ lini (ll-XI-35). In una corrispondenza da Londra al New York Times, Harold Callen– der spiegò (10-V-30) che la riforma della Società mediante l'eliminazione dell'art. 10, che garantiva l'integrità territoriale, e dell'articolo 16, che dava disposizioni per le sanzioni, avrebbe ridotto la Società ad una agenzia di conciliazione senza poteri coercitivi. Questa riforma della Società andrebbe a genio a Hitler e a Mussolini, che il Governo britannico indubbiamente desidera ricondurre nella Società. Uomini di Stato realistici non pensano di tenerli a freno, ma di promuoverli giudici o poliziotti della pace. Pare probabile che il Governo inglese favorirà una società con maggior numero di membri, ma con poteri ridottti. Lord Lothian concordò con questa politica. In una lettera al Times (29-IV) propose non solo che gli articoli 10 e 16 fossero eliminati, ma che i Governi associati nella Società fossero invitati "a considerare come si po– tesse restituire alla Società quell'universalità che ne costituiva l'essenza, e far s1 che essa seguitasse ad essere strumento di conciliazione internazio– nale e centro di unità mondiale a cui tutte le nazioni potessero associarsi." I membri del Governo erano piu cauti. Lord Stanhope annunciò alla Camera dei Lords (19 febbraio) che il Governo non contemplava alcun passo diretto alla revisione "formale" del Patto. Si osservi la parola "formale." Non c'era bisogno di una revisione "formale," quando il Patto poteva essere reso inefficace senz'alcuna revisione. Il 14 maggio Baldwin si fece animo e annunciò che l'art. 16 - "il famoso art. 16" - non aveva raggiunto il suo scopo, ma un solo scacco non voleva dire necessariamente la fine della Società. L'articolo 16 aveva bisogno soltanto di essere riesaminato da tutte le potenze interessate. Inol– tre era necessario persuadere gli Stati Uniti, la Germania e il Giappone ad entrare nella Società. "Lasciò l'impressione che lui e i suoi colleghi avessero maggior interesse ad aumentare il numero dei membri nella So– cietà che a rafforzarne i poteri" (F. KuHN, NYT. 15-V). Se si doveva prestar fede a Eden (15 giugno), il. Governo britannico aveva deciso che la Società doveva andare avanti. Alcuni membri della Camera chiesero: "Dove? Per quale via?" Eden solennemente rispose che si doveva tener conto delle lezioni degli ultimi mesi. Se fosse stato espii- 663 Bibloteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=