Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

Riformare la società delle nazioni dei politici conservatori dall'Unione della Società delle Nazioni piovvero da tutte le parti ora che non c'era piu bisogno di atteggiarsi a credenti nella nuova religione. "La Società delle Nazioni, quale io la vedo ora," dichiarò Lord Queensborough (vedi p. 639), "non è piu una vera Società delle Nazio– ni, e io non vedo che essa possa funzionare quale efficace strumento di pace." Lord Noel Buxton in una lettera al Times (7-V) osservò che c'era "una specie di fuga generale dalla dottrina della Società delle Nazioni." Non tutti i conservatori erano cos1 scoraggiati come Lord Queensbo– rough. Churchill era d'avviso che metter da parte la Società delle Nazioni sarebbe stata politica sconsiderata e miope. Il compito che ci attende non è quello di abbandonare o abolire la Società delle Nazioni, ma di rafforzarla per le nuove e piu gravi prove che po_ssonopresentarsi in avvenire. Non si rafforza una struttura col renderla piu esigente ma col consolidare le sue basi in modo pratico e talvolta col togliergli, uno o due piani (8-V). Anche MacDonald rabbrividiva al pensiero di un mondo che, senza Società delle Nazioni, "sarebbe stato un incubo d'incertezza, di armi, di vibrante acciaio e di cannoni in movimento" (MP. 16-V). L'uomo non ca– piva che questo era proprio il mondo che lui stesso aveva contribuito a creare negli ultimi cinque anni. Se la Società delle Nazioni non doveva essere buttata via nei rifiuti, doveva essere riformata alla luce della passata esperienza. Ma come? Coloro che la consideravano come l'unica possibile garanzia di pace mediante un sistema di sicurezza collettiva, chiedevano che qualsiasi cam– biamento nei metodi o negli strumenti tendesse a rendere la Società piu efficace e piu rapida nell'azione. I termini del Patto avrebbero dovuto es– sere chiariti per rafforzare il sistema delle sanzioni. Ma a che cosa sarebbe servito un Patto meglio formulato, se lo spirito di coloro che dovevano applicarlo non ·intendeva applicarlo seriamente? Un patto imperfetto nelle mani di persone che avessero fede in esso, poteva far fronte a tutte le esi– genze. Un patto perfetto nelle mani di ostruzionisti non avrebbe dato nes– ~un risultato utile. Formule scritte non possiedono poteri miracolosi. Non servono a niente se nessuno è disposto ad attuarle. Quando parlavano di "riformare" la Società delle Nazioni, i conservato– ri inglesi non si preoccupavano di renderla piu efficace. Volevano solo ri– durre le responsabilità dell'Inghilterra. Il redattore diplomatico del Sunday Times (24-XI-'35) aveva iniziato il discorso nell'autunno del 1935: L'articolo 16 dovrebbe essere riscritto in modo che l'azione collettiva della So– cietà fosse limitata alla mobilitazione della coscienza mondiale e all'espressione di opi- nioni puramente morali o legali. · I Lords conservatori si misero di nuovo alla testa del movimento. Nel febbraio 1936 Lord Mottistone sollecitò la Società delle Nazioni "ad abban– donare del tutto l'idea delle sanzioni" (18-II); essa non si doveva considerare 661 Bibloteca Gino Bianco

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