Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

Preludio alla seconda guerra mondiale (Munchener Post, 5-11-1930).Nel giugno 1932 il tribunale di Monaco giu– dicò calunniose queste dichiarazioni, e condannò Abel. Ma una sentenza politica, in cui era implicato un uomo dello stampo di Hitler in un paese quale era la Baviera, nel 1932, è di scarso valore probativo. D'altra parte le affermazioni di Abel non si possono accettare come moneta sonante, finché non siano avvalorate da altre prove. Restano comunque i seguenti fatti: 1) il 29 novembre 1922 il quotidiano cattolico, Das Vaterland, di Lucerna, affermò che Mussolini, invece di mettersi in contatto "con i circoli responsa– bili e competenti di Berlino," aveva mandato a Monaco dei negoziatori "a fare sondaggi e preparare il terreno per una stretta collaborazione tra l'Italia antisocialista e la nazional-borghese Baviera." 2) Il 4 dicembre 1922 la Mun– chener Post (social-democratica) confermò la notizia data dal quotidiano cat– tolico svizzero. 3) Nel 1927, Hitler dichiarò che il popolo germanico non doveva preoccuparsi del problema del Tirolo meridionale. 1 4) Nel luglio 1934 il settimanale francese Marianne parlò di un processo che era stato te– nuto a Roma: un funzionario del Ministero degli esteri italiano, che aveva lavorato a Monaco quando il movimento nazista era nella "fase eroica," era accusato di essersi appropriato parte dei fondi affidatigli; l'accusato affermò eh'egli aveva dato a Hitler cinque milioni di lire, mentre Hitler ne chiedeva dieci; ma non tutti i cinque milioni erano andati a finire nelle casse del Partito nazional-socialista; a questo punto la Corte ordinò che il processo continuasse a porte chiuse. 5) Herr Hermann Ulstein affermò, sul Saturday Evening Post del 13 luglio 1941, pag. 35, che, dopo il primo suc– cesso elettorale dei nazisti, il primo ministro prussiano Braun. gli disse che le elezioni erano costate a Hitler circa venti milioni di marchi, diciotto dei quali erano venuti dall'Italia. Braun sapeva che Hitler riceveva "somme enormi dall'Italia." Esse arrivavano a Monaco attraverso una banca sviz– zera. Non c'è alcuna ragione per ritenere che questo movimento di fondi non fosse cominciato già nel 1923. Nel 1919-20Mussolini avrebbe voluto che gl'italiani dessero la mano alle "nazioni proletarie" contro le capitalistiche. Nel 1923 appoggiò la Francia, potenza capitalistica, contro la Germania, nazione proletaria. Poi si baloccò con l'idea napoleonica di una intesa franco-tedesca-italiana contro l'Inghil– terra. Ma nello stesso tempo offriva sottomano un appoggio alla Germania contro là Francia. Qual era il suo scopo? Dobbiamo interpretare la sua politica come un piano diabolico per precipitare l'Europa nel caos? Non dipingiamo il dia– volo piu nero di quanto sia. Mussolini non meriterebbe ni cet excès d' hon– neur ni cette indignité. Voleva solo impedire che la situazione europea "cristallizzasse." Voleva mantenere l'Europa in uno stato fluido, che gli fornisse l'occasione per arraffare qualche cosa in qualche parte. Non aveva alcun piano definito. Andava provando espedienti diversi secondo l'umore 1 Mein Kampf, pp. 1%-7. 42 Bibloteca Gino Bianco

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