Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

Capitolo quarto LA conquista di Corfu La politica estera di tutti 1 governi comporta necessariamente attività che non sopportano la luce del giorno: distribuzione di fondi segreti, spio– naggio e controspionaggio, furto di documenti, raccolta d'" informazioni utili" attraverso vie clandestine e cosi via. Gli uomini di Stato ricorrono a siffatte pratiche per necessità. Il politicante di basso calibro ci guazza dentro. Spesso, senza necessità, intriga con oscuri avventurieri, appoggia in un altro paese una fazione contro un'altra per rovesciare un dato regime, sper– pera milioni per avere "una buona stampa." Piani confusi e strambi pullu– lano intorno a lui. Per lui stesso diventa difficile non perdere il senso della realtà e della responsabilità. Affonda facilmente nel pantano dei romanzi polizieschi. Nel 1927 il leader del gruppo parlamentare socialista tedesco, Herr Breitscheid, affermò sul Vorwarts (29 dicembre), senz'essere contraddetto dal :Ministero degli esteri del Reich, che "nel 1923 Mussolini fece tastare il terreno a Berlino per scoprire quali fossero i sentimenti del Governo tedesco riguardo ad un'eventuale collaborazione italo-germanica contro la Francia. Il Governo italiano era disposto a vendere armi alla Germania. I circoli poli– tici tedeschi ebbero la saggezza di accogliere freddamente questa offerta, e il ministro della Reichswehr si ritirò dall'affare, dopo averlo in un primo tempo accarezzato." Mentre offriva armi al Governo della Repubblica di Weimar per inco– raggiarlo a resistere alla Francia, il Duce forniva denaro a Hitler perché combattesse la Repubblica di Weimar, se c'è del vero in quanto affermò nel febbraio 1930 il giornalista Abel durante un processo davanti alla corte di Monaco tra Hitler e la Munchener Post. Abel affermò di avere fatto incontrare, nell'autunno del 1923, un capitano italiano, di nome Mi– gliorati, allora addetto all'ambasciata italiana di Berlino, con Hitler, che stava preparando un putsch nella Ruhr. Fu discussa la situazione dell'Alto Adige (Tirolo meridionale). "Il fascismo italiano aveva interesse a raffor– zare il fasc:ismo germanico, ed era pronto ad aiutarlo con denaro e armi, purché cessasse ogni resistenza nella questione del Tirolo meridionale" 41 Biblbtéca Gino Bianco.

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