Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

Mussolini trionfante Non seppe mai che solo pochissimi di questi aeroplani erano in condizioni di volare. La polizia soleva prestare all'esercito i suoi carri armati per parate, nelle quali comparivano dipinti in colore kaki; dopo la parata, venivano restituiti ai legittimi pro– prietarii e ridipinti. Questo era il sistema, e tutti si prestavano al gioco, per quel che valeva. Dopo tutto, Mussolini non aveva niente in contrario ad essere menato per il naso. 13 Quando la vera guerra venne - una guerra contro nemici ben pre– parati e non contro tribu abissine - giovani aviatori su vecchi catenacci furono mandati ad incontrare sicura morte. Abilità e valore individuale non valsero. In poco tempo la Rotta aerea italiana fu ridotta ad un cu– mulo di rottami. Rovinosa sopra tutte fu la illusione che l'Inghilterra era un paese in decadenza, che avrebbe sempre rifuggito dalla guerra. Non che l'uomo fosse cos1 stupido da credere alla podagra della Rotta inglese. I capi della marina italiana avevano la testa sulle spalle piu di quelli dell'esercito e dell'aviazione, e lo avrebbero disingannato. Solo un pazzo da manicomio senza nessun lucido intervallo poteva illudersi che la marina italiana po– tesse tener testa alla marina dell'Inghilterra e della Francia associate. Aven– do sperimentato quante difficoltà il movimento pacifista inglese aveva sol– levato contro ogni politica di guerra, si persuase che la Gran Bretagna non avrebbe mai fatto guerra. Lord Lothian aveva predetto che se Mus– solini avesse potuto trascurare l'Impero britannico e burlarsi dei suoi ap– pelli al mondo perché gli si opponesse, "questo sarebbe stato per il Com– monwealth britannico il colpo piu grave dopo l'attacco a Yorktown "; non sarebbe stata "molto lontana la fìne dell'Impero britannico" (Camera dei Lords, 23 ottobre 1935). Dopo il trionfo di Mussolini nella guerra abissina la predizione di Lord Lothian parve avverarsi. Nel Vicino Orien– te quella vittoria risultò in un disastro morale di prima grandezza per l'Impero britannico. Come scrisse un corrispondente del New Statesman and Nation (25-VI-'36) da Khartum, il Foreign Office britannico aveva se– guito una politica in Inghilterra e a· Ginevra, e un'altra in Africa, e le contraddizioni erano state chiare per tutto il Vicino Oriente. Gl'inglesi erano apparsi inetti e disonesti. "In tutto il Vicino Oriente il nostro nome è fango." Si poteva leggere nella prima pagina del Morning Post (11-III-'36), tra i messaggi e i saluti privati a pagamento, il seguente messaggio "per– sonale": 13 SENISE, Quando ero capo della polizia, p. 100. Mentre era prigioniero nell'agosto 1943, Mussolini disse all'ammiraglio Maugeri: "Quando Valle [ministro dell'Aeronautica] e Pricolo [Capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica] mi dicevano che avevamo 1500 aeroplani pronti per l'azione, includevano in quella cifra tutti gli allenatori, tutti quelli in riparazione e quelli che non erano piu in efficienza. Perfino il Maresciallo Badoglio, che fu Capo di Stato Maggiore Gene– rale per diciassette anni si astenne dal rivelare questi errori!" (MAUGERI, From the Ashes of Disgrace, p. 146). Vedi ancora BADOGLIO, L'Italia nella seconda guerra mondiale, p. 25: "Pricolo ... dimo– strò che i 3000 velivoli bellici assicurati dal Valle, si riducevano a 1200, e di questi un 200 almeno erano sorpassati." 651 BiblotecaGino Bianco

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