Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

Mussolini trionfante solini stesso ammise nel 1945 che la guerra etiopica era diventata popo– lare in Italia soltanto nella primavera del 1936, dopo che la vittoria ebbe coronato le operazioni militari. 10 Nulla riesce meglio della buona riuscita. Questo è vero per tutti i paesi del mondo. Il Manchester Guardian (3-III-36) pubblicò una lettera scritta. da una donna in Italia, evidentemente alcune settimane prima, ed arrivata in In– ghilterra chi sa come. La scrivente, il cui nome naturalmente rimase igno– to, non era dominata da illusioni fasciste, ma prediceva che se in que– sta crisi l'Italia avesse avuto il sopravvento sull'Inghilterra, il paese si sa– rebbe raccolto tutto intorno al Duce: Dobbiamo riconoscere che con tutti i suoi errori la politica di Mussolini è del tutto sincera e coraggiosa. Dovrebbe trovare nella Società delle Nazioni altrettanta fran– chezza e altrettanto coraggio. Altrimenti gl'italiani penseranno che Mussolini ha sem– pre ragione. Noi pensiamo che il Duce faceva del bluff; ma, se col bluff costringe l'Inghilterra e la Società delle Nazioni ad arretrare, questo dimostra che lui ha ra– gione di fare del bluff. Mussolini dové la massima gratitudine alle sanzioni. Se lo avessero lasciato fare, non avrebbe potuto sferzare lo spirito del popolo italiano, fino alla decisione di "vincere o morire." Il corrispondente da Roma del Morning Post ricordò (27-IV) un in– contro di pugilato tra un peso massimo italiano e uno delle colonie bri– tanniche visto alcuni anni prima a Roma. L'italiano diffidava di sé e si te– neva sulla difensiva, mentre il grosso coloniale cercava in cinque assalti di metterlo giu. All'ottavo assalto l'inglese era stancq. Al nono assalto l'i– taliano cap{ improvvisamente di non aver nulla da temere. Quando questa idea lo illuminò, una gioiosa sorpresa brillò sul suo viso. Fu elettrizzato e si scagliò in un'offensiva coraggiosa e fiduciosa. Cos1 l'Italia era stata "sorpresa e gioiosa" per l'improvvisa constatazione che non doveva piu aver paura dell'Inghilterra. Dopo che la Società delle Nazioni decise di mettere una pietra sul passato, in Italia la popolarità di Mussolini raggiunse l'apice. Perfino anti– fascisti, che per anni avevano rifiutato di transigere con la dittatura, vi– dero allora la luce e passarono sotto le bandiere del vincitore. Nel maggio 1936 per la prima volta Re Vittorio Emanuele III usò la formula "patria fascista" riferendosi all'Italia. Di regola i giocatori fortunati attribuiscono le vittorie al loro ge– nio, e si abbandonano ad una sfrenata fiducia nella propria abilità, e pi u vincono piu rischiano, finché precipitano nella rovina. Questo fu per il Duce l'effetto della vittoria in Etiopia. Quel trionfo gli fec~ perdere per sempre ogni senso delle proporzioni. Parlando alla folla plaudente il 24 maggio, domandò: "Abbiamo marciato diritto finora?" La folla gridò: 10 Storia di un anno, p. 78. 649 Bibloteca Gino Bianco

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