Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

... I Cala la tela Sette anm dovevano passare prima che l'uomo si dimostrasse cattivo profeta. Se la guerra di Mussolini contro l'Etiopia fu una guerra di aggress10- ne - e negare questo fatto vorrebbe dire chiuder gli occhi alla luce - e se le guerre di aggressione sono condannate dalla coscienza morale del– l'uomo comune - anche se ci sono diplomatici, soldati di professione, uomini politici e "scienziati" pronti a glorificare siffatto colmo di "reali– smo" - non c'è dubbio che se Mussolini fu il principale malfattore, Baldwin, Simon, Hoare, Eden, Lavai, Flandin e tutti quelli che in Gran Bretagna e in Francia appoggiarono la loro politica furono i suoi compli– ci indispensabili. Questo non vuol dire che Mussolini fosse migliore dei diplomatici e politicanti inglesi e francesi. Vuol dire solo che gli altri non erano mi– gliori di lui. Fu detto che Mussolini, rifiutando di attenersi al trattato di arbitrato con l'Etiopia e violando il Patto della Società delle Nazioni e il Patto Kel– logg, distrusse la fabbrica della buona fede internazionale. Questo non è vero. Mussolini si comportò da malvivente. La fabbrica della buona fede non viene distrutta dai malviventi. Viene distrutta dai poliziotti e dai giudici che sono d'accordo col malvivente. Essa fu distrutta, durante la guerra etiopica, non da Mussolini, ma da quegli uomini politici inglesi e francesi, che si erano atteggiati a poliziotti della Società delle Nazioni, mentre in realtà erano i compari di Mussolini. Alla fine della seconda guerra mondiale, le Potenze vittoriose obbli– garono l'Italia (cioè il popolo italiano) a pagare all'Etiopia riparazioni nella misura di 25 milioni di dollari. Dal 1936 al 1940 il popolo italiano aveva pagato riparazioni molto maggiori in strade, scuole, ospedali ed altri edifici pubblici, quali i sudditi di Hailé Selassié non avevano mai sognato, mentre un terzo del popolo italiano restava senza strade, senza scuole, senza ospedali. I venticinque milioni di dollari in riparazioni all'Etiopia avrebbero dovuto essere pagati piuttosto dai Governi d'Inghilterra e di Francia. Entrambi, prima della guerra etiopica e nel corso di essa, furo– no i complici necessari di Mussolini, e poi riconobbero come legittimi i frutti della sua vittoria, e nel fare questo trovarono appoggio in vaste parti dei loro popoli. 645 BiblotecaGino Bianco

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