Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

Cala la tela era disposto ad appoggiare la Gran Bretagna nell'azione che questa fosse per intraprendere? Il punto era qui. Eden restò in silenzio. Anche Baldwin, che parlò dopo Lloyd George evitò di rispondere. È strano che un uomo cosi bene preparato come Lloyd George a scoprire anche dal piu lieve indizio in qual senso spirasse il vento politi– co, non si fosse ancora reso conto della direzione presa da Blum. Forse non si è molto ingiusti con lui, se si ritiene che egli volesse solamente mettere in imbarazzo Eden, costringendolo a confessare che egli era d'ac– cordo con Blum riguardo a quanto stava per accadere. La discussione fu aggiornata al 23 giugno. Frattanto il Temps di Pa– rigi pubblicò un comunicato ufficiale, nel quale il Governo francese ren– deva di pubblica ragione la sua decisione di sottomettersi a qualsiasi decisione "la Società delle Nazioni" fosse per prendere riguardo alle san– zioni, ma secondo l'opinione del Governo francese l'abbandono delle san– zioni era diventato inevitabile "per considerazioni pratiche" (20 giugno). I Primi Ministri dell'Australia e del Canadà annunciarono di aver dato ai loro delegati a Ginevra l'incarico d'invocare l'abbandono delle sanzioni (18 giugno). E il Presidente Roosevelt revocò i proclami pubblicati per eseguire l'Atto di Neutralità dell'agosto 1935, con la motivazione che le condizioni, che le avevano rese necessarie, avevano "cessato di esiste– re" (20 giugno). Dimostrò cosi ancora una volta che agiva indipendente– mente dalla Società delle Nazioni. Mussolini trionfava. Disse in un'adunata di soldati: So anche quello che potete dare e, insieme con voi, quello che possono dare tutte le Forze Armate dello Stato e tutti gli italiani se taluni "pazzi canicolari" non fossero ricondotti alla ragione o per lo meno all'impotenza (22-VI-1936). A questo punto il Governo belga decise di seguire l'esempio degl'in– glesi (22 giugno). Finalmente Blum dichiarò al Senato e il suo ministro de– gli Esteri, Delbos, ripeté alla Camera che "nelle attuali circostanze il man– tenere le sanzjoni avrebbe avuto solo un valore simbolico senza effetto rea– le"; era .quindi inutile prolungare disposizioni il cui scopo finale non sareb– be piu stato chiaro (23 giugno). Per sconfiggere completamente l'opposizione bastò a Baldwin richia– mare l'attenzione su queste dichiarazioni. Trecento e ottantaquattro depu– tati votarono per il Governo, 170 contro (23 giugno). Toccava ora all'Assemblea della Società' delle Nazioni dichiarare che il Comitato di Coordinazione istituito in ottobre non aveva piu alcuno scopo. Quando l'Assemblea si riunf (30 giugno), essa trovò innanzi· a sé una dichiarazione del delegato di Hailé Selassié, il quale sosteneva che il Governo etiopico esisteva ancora, con Hailé Selassié àlla testa, e che il Negus richiedeva l'applicazione del Patto. D'altra parte il Governo italia– no presentò una nota, che descriveva la futura felicità del popolo d'Etio– pia sotto la benevola direzione italiana. L'Italia aveva intrapreso "una sa- 641 42 B oteca Gino Bianco

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