Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

Preludio alla seconda guerra mondiale nel Gabinetto - questa volta quale Primo Lord dell'Ammiragliato posizione chiave per quanto riguardava i rapporti anglo-francesi nel Me– diterraneo (ToYNBEE, II, pp. 465-466). Poi Blum, nel suo primo discorso alla Camera (6 giugno) in qualità di Primo Ministro, dichiarò che la volontà del paese era chiara: "Vuole la pace; la vuole all'unanimità. Vuole pace indivisibile con tutte le nazioni del mondo e proprio per tutte." Naturalmente, la pace si doveva identi– ficare, "con il rispetto del diritto internazionale e dei contratti internazio– nali, con la fedeltà agli impegni firmati e alla parola data." "L' organiz– zazione della sicurezza collettiva avrebbe potuto dare la possibilità di ar– restare la disperata corsa agli armamenti in cui tutta Europa era stata tra– scinata." La via dell'inferno è lastricata di buone intenzioni. Ancora il 2 maggio, Neville Chamberlain non era disposto a ce– dere. Prevedeva che i francesi avrebbero insistito perché le sanzioni fosse– ro tolte, ora che tutto era finito, non si parlasse piu di acqua passata e si riprendesse l'Italia nel fronte di Stresa. Scrisse nel diario: "Questa idea sembra intollerabile. Sono sicuro che per la Società delle Nazioni il tempo non è ancora arrivato per confessarsi battuta." Ma aggiunse: "Con tutto questo, è stata battuta" (FEILING,p. 281). Ai primi di giugno arrivò alla "sicura conclusione che era assurdo prolungare le sanzioni, dirette a prevenire la guerra, quando la guerra è finita; eppoi ora che gli inglesi hanno rifiutato di accettare le sanzioni contro la Germania, i francesi sono piu che mai decisi a metter fine per l'Italia" (FEILING,p. 296). Ad un pranzo (10 giugno) in suo onore, presieduto da Lord Lon– donderry, uno degli oratori, Sir Robert Horne, annunciò che sarebbe sta– to lieto di vedere la fine delle sanzioni: "Quando c'è un cadavere in mez– zo a voi, è meglio seppellirlo." Chamberlain dichiarò che l'idea di conti– nuare le sanzioni o peggio ancora d'intensificarle era "il colmo della fol– lia.115"Io ero presente, e ricordo l'entusiasmo con cui fu accolto quel di– scorso vigoroso come liberazione dalla tirannia delle parole, e il ritorno ad una piu realistica concezione della politica. " 6 Invitato, il giorno dopo, alla Camera dei Comuni, a dire se il mini– stro del Tesoro avesse espresso il punto di vista governativo, Baldwin ri– spose tra le risate dell'assemblea che "non si era arrivati ad alcuna con– clusione su questo argomento." Ma il Daily Telegraph (13-VI) riferf che l'Inghilterra avrebbe consentito all'abbandono delle sanzioni quando l'ar– gomento fosse stato sollevato all'Assemblea della Società; il Governo francese avrebbe seguito. Il Times di Londra, che nel corso del precedente dicembre aveva condannato il patto Hoare-Laval, dichiarò ora che 1a 5 Chamberlain fece il discorso senza consultare Eden: "si sarebbe sentito in dovere di pre• garmi di non dire quanto mi proponevo" (FEILING, p. 296). Ci sono cose che si fanno, ma non debbono essere annunziate prima che i tempi siano maturi. In un altro discorso del 28 giugno Neville Chamberlain disse: "Da quando M. Eden è stato al Ministero degli esteri, fra lui e me non c'è stata alcuna divergenza d'opinione su alcun punto di politica estera." ' WALKE1lSMITH, Neville Cbamberlain, p. 2.31. 638 Bibloteca Gino Bianco

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