Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

Preludio alla seconda guerra mondiale voluto dire lo sfacelo della Società"; la Francia era quella che piu aveva da perdere dall'attuale stato di cose, mentre l'Inghilterra avrebbe sempre po– tuto arrivare tranquillamente a qualche accomodamento con l'Italia. D'altra parte, come poteva il Governo inglese assumersi la respon– sabilità di far· perdere alla Società un cos1 prezioso membro? E potevano i socialisti francesi approvare l'indebolimento della Società in seguito alla perdita di una cos1 gagliarda colonna della sicurezza collettiva? Mussolini, in un'intervista al Matin (14-V), dopo aver dichiarato che l'Etiopia era "irrevocabilmente, interamente ed esclusivamente italiana," minacciò che qualsiasi aggravamento di sanzioni "avrebbe potuto significa– re una revisione della carta dell'Europa"; come potevano i francesi, "popo– lo dotato d'intelligenza e d'intuizione, non capire"? Domani andranno al potere in Francia uomini, che hanno sempre fatto professione di servire la pace. Io non voglio mettere in dubbio che essi cominceranno col lasciare in pace noi. Confido che lo faranno. Blum rispose senza indugio: Vogliamo vivere in pace con tutte le nazioni del mondo, qualunque sia la loro politica interna o il loro sistema di Governo, purché lavorino per consolidare la pace... È assurdo supporre che noi desideriamo distruggere questo o quel regime per vendicare camerati perseguitati (15 maggio). Ce.rto anche Mussolini voleva pace - pace alle sue condizioni. Dai suoi cannoni sparava solamente colombe di pace. Blum non trovava nien– te a ridire, purché fossero colombe di pace, se erano sparate da cannoni. I negoziati, che si svolsero tra Londra, Parigi e Roma alla fine di maggio, non sono noti attraverso documenti ufficiali. Sappiamo solo chè l'lnformation di Parigi pubblicò il 20 maggio la notizia che Grandi, l'Am– basciatore italiano a Londra, aveva ricevuto istruzioni di mostrare un at– teggiamento piu conciliante verso la Gran Bretagna; e che il corrisponden– te diplomatico del Morning Post (21-V) rifed "da un'altissima autorità" che Mussolini era "straordinariamente desideroso di essere in buoni rap– porti" con la Gran Bretagna: In una conversazione privata con un membro del serv1z10 diplomatico italiano, alcune settimane fa, egli ha espresso la sua buona disposizione a dare piene garanzie di rispettare gl'interessi imperiali britannici in Africa e fuori... L'Italia è disposta ad offrire un solenne impegno di non opporsi agl'interessi britannici in Egitto o altrove. Quest'im– pegno verrebbe probabilmente assunto in un patto di non aggressione, e potrebbe anche essere accompagnato da una sostanziale riduzione delle forze italiane in Libia e in Africa Orientale. Un'altra proposta era quella di neutralizzare il Canale di Suez. Al tem– po stesso il corrispondente da Parigi del New York Times (21-V) annun– ciò che Eduard Herriot, che nel Gabinetto Lavai aveva invocato l'applica- 634 Biblo eca Gino Bianco

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