Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

La rotta dei sanzionisti terra e la Francia sui problemi del Mediterraneo, dell'Europa centrale e dei Balcani (PAuL-BoNcouR, Souvenirs, III, pp. 52-3). Presto fu chiaro che i radicali, socialisti e comunisti del "Front po– pulaire" francese, che avevano trionfato nelle elezioni generali, non erano piu disposti di Churchill ad andare fino in fondo. Il "Front populaire" francese non meno dei partiti liberale e laburista inglesi era pervaso da correnti pacifiste. La differenza tra i pacifisti inglesi e i pacifisti francesi era che i primi condannavano la guerra come un peccato, mentre i secon– di la disprezzavano come una pazzia. Gli uni e gli altri vivevano sulle nu– vole. Blum aveva attaccato Mussolini perché era entrato in guerra, e aveva attaccato Laval perché era stato complice di Mussolini minando le basi dell'intesa anglo-francese. Ma quell'intesa, secondo Blum, doveva preserva– re la pace e non minacciare guerra ad alcuno. A differenza di molti libe– rali e laburisti inglesi, egli non aveva mai dichiarato che avrebbe favorito misure militari per costringere Mussolini a mantenere la pace. La Confe– dération Géneral du Travail francese era stata unanime nel respingere san– zioni militari durante il precedente settembre (v. sopra, p. 493). I partiti francesi di sinistra avevano strillato contro Mussolini, ma non avevano mai avuto intenzione di andare al di là degli strilli. C'erano molti - specialmente nei partiti di sinistra - che erano devoti credenti nella causa della Società delle Nazioni, amici di tutto ciò che era umano e nemici di tutto ciò che era crudele. Ma erano per lo piu uomini che avevano solo un'esperienza di aule scolastiche e di comizi politici. Non erano ancora vissuti alla macchia e non erano stati addestrati all'uso delle armi. Non dominavano né l'opinione pubblica fran– cese né il Governo. La paura della Germania faceva sf. che molti francesi accettassero l'aperto tentativo di Lavai di mettersi al servizio di Mussolini; la paura della Russia produceva l'approvazione di molti altri; la paura di soffrire di nuovo gli orrori della guerra, influiva sul maggior numero di persone. Lavai poteva a ragione affermare che ci sarebbe stata guerra civile in Francia se il paese fosse stato chiamato a combattere contro l'Italia. Invece i suoi oppositori non potevano minacciare la guerra civile se la Società delle Nazioni si fosse piegata innanzi al fascismo. 3 Subito dopo le elezioni francesi, il leader comunista, Thorez, dichiarò che, poiché La val "aveva rovinato tutto" la Sinistra non era piu in grado di rimediare; date le circostanze, non si poteva far altro che essere "rea– listi" (6 maggio). Il corrispondente politico da Londra del Manchester Guardian (8-V) osservò che negli uomini politici francesi di sinistra certe dichiarazioni davano l'impressione che il loro ardore per la Società delle Nazioni dovesse manifestarsi "in occasione di conflitti avvenire e non in quello italo-etiopico." Infatti Léon Blum si limitò a promettere che il Go– verno del Front Populaire avrebbe fatto del suo meglio "per salvare del diritto internazionale quanto ancor<:1 era salvabile nella questione abissina." (Le Populaire, 8-V). In altre parole, il Front Populaire doveva fare di ne– cessità virtu. 3 FEis, International episodes, p. 225. 629 Bibloteca Gino Bianco

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