Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

Preludio alla seconda guerra mondiale trarre conforto dal pensiero che 11ussolini si sarebbe ora dedicato ad opere cristiane di carità in Etiopia. Emerson .disse una volta che "inglesi e ame– ricani sono piu ipocriti di qualsiasi altra nazione." Pacifisti e marxisti di stretta osservanza diventarono piu rumorosi che mai. Uno di questi ultimi, il deputato laburista indipendente Stephen, dichiarò alla Camera dei Comuni (6 maggio) che la Società delle Nazioni era stata responsabile per il massacro di decine di migliaia di abissini. "L'u– nica cosa da fare è seppellirla. È un cadavere." Il deputato conservatore, Sir Hugh O'Neill, fu d'accordo con i marxisti di stretta osservanza: "La Società delle Nazioni, quale è costituita attualmente, ha il destino segna- ' d ,, to; e con annata a morte. Sir Samuel Hoare trionfava per il trionfo di Mussolini. Poteva dire: "Ve l'avevo detto." I miei presentimenti si sono avverati fin troppo tragicamente. Lasciando da parte le ragioni e i torti della controversia etiopica, resta il fatto che la nuova Italia di oggi è molto piu forte della vecchia Italia del passato. La nuova Italia di oggi è esaltata di ciò che essa crede essere una grande vittoria. In qualsiasi discussione relativa all'avve– nire d'Europa è necessario tener conto di questi fattori.2 Alla Camera dei Lords (6 e 7 maggio) non solo Lord Rennel, non solo Lord Ponsonby, ma anche Lord Lothian - che altre volte aveva avuto parole di censura per la politica del Governo britannico nella questione etiopica (v. sopra, p. 352) - dichiarò che le sanzioni dovevano essere abo– lite. Lord Newton si lamentò che in conseguenza delle sanzioni econo– miche e finanziarie, l'Italia aveva importato dalla Gran Bretagna nei pri– mi tre mesi del 1936 merci per un valore complessivo di sole 225.000 sterline, mentre nel corrispondente periodo del 1935 aveva importato mer– ci britanniche per 6 milioni di sterline. Le spedizioni di carbone - prin– cipale esportazione della Gran Bretagna in Italia - erano completamente cessate. I minatori del Galles del Sud erano disoccupati. Questa politica era "quasi incredibilmente sciocca." Gli affari sono affari. I sanzionisti britannici speravano che Blum avrebbe raccomandato non solo la continuazione delle sanzioni vigenti, ma forse anche l'aggiunta di nuove. Secondo Dalton, i risultati delle elezioni in Francia "avevano ralle– grato i cuori degli amici della Francia, della Società e della pace in tutto il mondo"; la nuova maggioranza nella Camera francese sarebbe stata fe– dele non solo alla politica di sostenere la Società ma anche alla stretta coo– perazione con l'Inghilterra. La stessa speranza fu espressa dal leader li– berale, Sir Archibald Sinclair (6 maggio). I sanzionisti inglesi non sapevano che Sarraut, d'accordo con Blum, prima che questi assumesse l'ufficio, aveva proposto al Governo inglese di abbandonare le sanzioni a patto che Mussolini si accordasse con l'lnghil- 2 Discorso in una riunione degli agenti elettorali del Partito conservatore, 6 maggio 1936. 628 Biblo eca Gino Bianco

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