Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

Bib Preludio alla seconda guerra mondiale basciatorc di Francia a Roma aveva ricevuto istruzioni di dire al Ministero degli esteri italiano che sarebbe stato difficile per la Società delle Nazioni tollerare l"' annessione pura e semplice" del territorio conquistato. Il P~tit Parisien, il cui corrispondente da Roma, Vaucher, superava tutti gli altri nel fanatismo mussoliniano, decise che era venuto anche per lui il momen– to di mostrare i denti: Il signor Mussolini, inebbriato della vittoria, avendo già in mano i frutti delle conquiste africane, ha commesso l'errore di prender possesso del territorio abis~ino prima ancora di darne notizia alle altre potenze e senz'aspettare di conoscere la loro opinione. Questa fretta è motivo di risentimento a Ginevra, dove è considerata una grave offesa contro la ~olidarietà internazionale e come una bravata. "G' " I d' "P .. ,, "L S.' dli N . .,, 1nevra vo eva ire ang1 come a oc1eta e e az1on1 voleva dire il "Quai d'Orsay." Qui balzò in prima linea la questione del S~dan e delle vie marittime verso le Indie (vedi, p. 482). Gli esponenti ufficiali della politica italiana "dichiaravano di respin– gere con indignazione, considerandola assurda, qualsiasi supposizione ingle– se che l'Italia potesse servirsi dell'Abissinia per reclutarvi un grande eser– cito di colore e come base di ulteriori piani imperialisti." Il corrispondente romano del Times di Londra (27-IV-36) nel dare quest'informazione, ri– ferf pure che il giornale di Mussolini invitava i sanzionisti britannici a ponderare seriamente il fatto che l'enorme forza militare disponibile in quel momento in Etiopia avrebbe potuto "operare in tutte le direzioni ne– cessarie" e osservò che "le minacce appena velate contenute nelle paro– le citate non si potevano ignorare." Con la vittoria decisiva di Badoglio, la preoccupazione per quest'eser– cito negro crebbe rapidamente. Nell'Assemblea legislativa (5 maggio). del Sud-Africa il ministro della Difesa domandò che cosa sarebbe accaduto se un grande esercito negro fos– se sorto nel Nord. Gli avvenimenti recenti (cioè la vittoria italiana in Etio– pia) avevano avvicinato quel giorno di almeno un quarto di secolo. La con– quista dell'Abissinia da parte dell'Italia aveva anche posto in termini pre– cisi il problema delle linee di comunicazione marittima che erano di vitale importanza per il Sud-Africa. Il porto di Città del Capo aveva assunto nuova importanza in seguito agli avvenimenti nell'Africa del Nord e sulle linee di comunicazione con l'Est (intendeva dire che la rotta del Capo di Buona Speranza era cresciuta d'importanza per la navigazione inglese, data la diminuita sicurezza della linea mediterranea). Anche le linee aeree si sarebbero dovute riorganizzare. Erano questioni di importanza cos1 decisiva che il Primo Ministro, generale Herzog, dichiarò che le sanzioni si sareb- b d "h . f .,, ero ovute mantenere anc e per anm, se osse stato necessario. . · Nell'intervista concessa al Morning Post dell'll maggio il già citato Governatore della Banca d'Etiopia disse: 624 ca Gino Bianco

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