Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

Bib Preludio alla seconda guerra mondiale stesso piu Aloisi, come se il Consiglio fosse stato per tutto il tempo al– l'oscuro di quanto era accaduto. Prima che il Consiglio si riunisse per prendere cognizione del rapporto, Baldwin a Londra espresse la piena so– lidarietà del Gabinetto con la politica di Eden, e quando fu invitato a pre– cisare la politica di Eden, ripeté che il Governo britannico intendeva par– tecipare all'" azione collettiva." ("Dopo di voi, Signore.") Le sanzioni sono in gran misura lente ad agire, e perdono molto della loro forza, salvo che possano essere appoggiate dalla sanzione estrema che è il blocco o la forza. È difficile pensare ad un'adesione al blocco da parte degli attuali membri della Società ( 18 aprile). Il rapporto dei Tredici fu discusso il 20 aprile. 4 Aloisi annunciò che si era resa· necessaria l'occupazione dell'intero territorio nemico; le con– dizioni offerte all'Etiopia intendevano rimanere "nella comune cornice del- 1 S . ' 11 . . d 1 P " " G " " . d a ocieta e ne o spinto e atto ; nessun overno aveva mai ato allà Società delle Nazioni tante prove di buona volontà" in paragone di quelle fornite dal Governo italiaµo. Eden dichiarò che il successo o l'insuccesso della Società nell'attuale questione avrebbe influito sull'avvenire della Società stessa. In quell'" ora solenne" ognuno avrebbe dovuto "essere conscio della gravità della deci– sione." Secondo l'opinione del Governo di Sua Maestà, era "evidente do– vere" dei membri della Società "di mantenere almeno le sanzioni econo– miche e finanziarie." In piu il Governo di Sua Maestà era pronto e disposto a prendere in considerazione l'imposizione di qualsiasi ulteriore "sanzione economica e finanziaria" che si potesse ritenere necessaria ed efficace. An– cora una volta era chiaro che la politica del Governo inglese era quella di non fare alcuna proposta, ma di prendere in considerazione qualsiasi pro– posta fatta da qualunque altro Governo, a condizione che si lasciassero in disparte l'embargo sul petrolio e la chiusura del Canale di Suez, che non erano sanzioni economiche o finanziarie, ma militari. Il delegato francese Paul-Boncour, si associò ad Eden in una imbaraz– zatissima dichiarazione. Allora il Consiglio, in "un supremo appello" al– l'Italia, la invitò a portare nella soluzione della controversia "quello spirito che la Società delle Nazioni aveva il diritto di aspettarsi da uno dei suoi membri fondatori, e membro permanente del Consiglio." Dopo di che il Consiglio si aggiornò all'll maggio, aspettando le elezioni francesi. Frattanto Badoglio procedeva verso Addis Abeba. Quando la occupò (5 maggio) era latore di un ultimatum da presentare ad Hailé Selassié, al quale sarebbe stata lasciata "una gran parte dell'Abissinia"' - probabil– mente conforme al "contratto" con J acir Bey. 4 Ibidem, 376 sg.; EDEN, op. cit., p. 480. 5 Quest'informazione fu data a Sir Austen Chamberlain da Grandi: PETRIE, Life and Letters, II, p. 414. Cfr. VILLARI, Storia diplomatica, p. 9; Hailé Selassié "avrebbe potuto conservare il trono e vivere ancora piu sicuramente che in passato sotto un protettorato italiano amichevole e 620 d Gino Bianco

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