Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

Entra in scena Hitler Ogni decisione fu rimandata finché il Consiglio della Società delle Nazioni si riunisse a Londra (13 marzo). Prima che Flandin e Paul-Boncour partissero per Londra, il Gabinetto inglese (11 marzo), senza badare se i francesi avrebbero consentito o no, decise di fare a Hitler la proposta di ritirare qualche reparto di truppe tedesche dalla Renania - come gesto "simbolico" di pace. 13 Arrivando a Londra, la sera dell'll marzo, Flandin domandò al Go– verno inglese la mobilitazione simultanea per le forze di entrambi i paesi sulla terra sul mare e nell'aria. Paul-Boncour afferma che "gli amici della Francia," non nascosero la loro soddisfazione per il fatto che i francesi non li avevano obbligati a intervenire, ma se i francesi lo domandavano, l'In– ghilterra non sarebbe sfuggita ai suoi obblighi (Souvenirs, III, p. 37). Questa era senza dubbio la posizione di Churchill. Egli consigliò un'a– zione immediata ed energica: In nessun altro momento o occasione - Churchill scrisse il 13 marzo - la So– cietà delle Nazioni poté disporre di una forza cosi prevalente. La polizia' del mondo intero è a nostra disposizione. Al fianco di Ginevra stanno grandi nazioni, armate e pron– te, i cui interessi, non meno che i loro impegni, le obbligano a sostenere, e in ultima analisi, a imporre la legge. Questo forse non avverrà piu. È arrivato il momento fatale di scegliere fra la nuova età e l'antica. 14 Questo pensava e diceva Churchill. Ma gli altri? Quanti am1c1contava la Francia in Londra ancora nel 1936? Neville Chamberlain notò nei suoi diari che l'opinione pubblica inglese non avrebbe appoggiato sanzioni di nessun genere. Quando Flandin affermò che, se Francia e Inghilterra for– mavano un solido fronte, la Germania avrebbe ceduto senza guerra, Cham– berlain non accettò questa opinione come "un calcolo attendibile sulle rea– zioni di un dittatore pazzo. 11 Flandin insisté almeno per un boicottaggio economico. Chamberlain replicò suggerendo l'opera di una forza interna– zionale durante i negoziati (quasi che una forza internazionale potesse essere improvvisata in una notte), consenti a un patto di mutua assistenza (come se i Patti di Locarno per la mutua assistenza non fossero disonorati proprio in quel momento da lui e dai suoi colleghi), e dichiarò che, se ce– dendo una colonia, l'Inghilterra potesse ottenere una pace duratura, lui avrebbe esaminato la proposta.1 5 Baldwin ricevé Flandin "con la massima cortesia.,, Lui "di politica estera si intendeva poco,,, ma "poteva interpretare con esattezza i senti– menti del popolo inglese, e il popolo inglese voleva la pace.,, È chiaro che, secondo Baldwin, il popolo inglese aveva dimenticati gli impegni assunti nei Patti di Locarno, come li aveva dimenticati lo stesso Baldwin. Costui domandò a Flandin che cosa il Governo francese pensava di fare. Flandin u EDEN, op. cit., p. 449. 14 CffuRCHILL, op. cit., p. 231. 15 Diary, March 12; FEILING, p. 279. 611 Bibloteca Gino Bianco

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