Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

' Preludio alla seconda guerra mondiale di "pacificare l'Europa," dirigendo il suo discorso specialmente a dimostrare che le misure progettate non erano troppo severe contro la Germania, e per smentire la opinione di Lloyd George che eravamo pericolosamente vicini ad un'alleanza militare con la Francia. 11 Esattissimo, salvo che quando si parla delle sanzioni imposte all'Italia 1 1 " b 1 " d bb . 11 1 " . . " e paro e per ur a ovre ero essere aggiunte a a paro a sanz10ni. Quanto a Mussolini, nessuno era piu di lui disposto a negoziare. Perciò accettò "in principio" di negoziare (8 marzo), ma fece spiegare dalle solite "autorità" che Ginevra doveva ben capire quanto segue: 1) L'Italia non era l'aggressore in Abissinia; 2) l'Italia era andata in guerra per difendere il prestigio della sua bandiera, la sicurezza delle sue colonie, e quei diritti che le erano stati riconosciuti dall'Inghilterra, dalla Francia e dalla stessa Abissinia; e 3) i negoziati dovevano basarsi sulla presente po– tenziale situazione militare. Questi punti fondamentali erano materia di "intuizione logica" (LT. 9-III). Per avere la certezza che tutti capissero, il Presidente della Camera dei Fasci e delle Corporazioni dichiarò che "la guerra continuava e sarebbe continuata fino alla vittoria" (9 marzo). E Mussolini lanciò il guanto contro l'Inghilterra ordinando una marcia sul Lago Tana. Cortesi scrisse: Mussolini evidentemente pensa che il possesso del distretto del Lago Tana gli darà una buona carta per qualunque futuro negoziato coll'Inghilterra. Sembra abbia deciso di occupare con un colpo audace quella parte dell'Etiopia che contiene le fonti del Nilo Blu, credendo di mettersi cos1.in una forte posizione per trattare con l'Inghilterra nei definitivi negoziati di pace (NYT. 14-III). Il 1O marzo, Eden e Halifax il can di guardia dell'intesa anglo- tedesca - arrivarono a Parigi con la sorprendente teoria che essendo stati i Patti di Locarno disdetti da una delle parti, era necessario negoziare un altro trattato con la stessa parte. Sembra "sieno stati sorpresi dalla forza dei se·ntimenti francesi, che non era stata abbastanza valutata a Londra. 11 Suggerirono che la Francia dovesse tenersi pronta a negoziare se la Ger• mania riducesse le forze della octupazione militare e si impegnasse a non fortificare la zona demilitarizzata mentre duravano i negoziati. 12 Secondo Paul-Boncour, il consiglio di Eden che i francesi si tenessero calmi e si astenessero da ogni iniziativa irreparabile, era suscettibile di una interpre• tazione negativa, ma Eden "dette positive assicurazioni· del suo appoggio nella sistemazione del problema" (Souvenirs, III, p. 37). A che specie di sistemazione pensava? Che specie di assicurazione dette? È stato detto che i diplomatici, come le donne e i gamberi, vanno quando sembra che vengano, e vengono quando sembra che vadano. Eden era maestro in questo genere di giochi. 610 11 FEILING, Neville Chamberlain, p. 274. 12 TOYNBEE, Survey: 1936, p. 28.3. Biblo e Gino Bianco •

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