Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

Preludio alla seconda guerra mondiale quelle, ancora piu potenti, che lui, in quel momento aveva sottomano; si limitò a dire che se si voleva agire, sarebbe stata necessaria la mobilitazione immediata. Quattro ministri erano per l'azione immediata. Gli altri erano contrari o non prendevano nessuna chiara posizione. Flandin, che era uno dei quattro, non insisté. Finalmente si decise di agire "entro la cornice della Società delle Nazioni," e in cooperazione con gli altri garanti di Locarno, cioè i Governi inglese e italiano. Dopo di che Sarraut annunziò alla radio che il Governo francese era "fermamente risoluto a non negoziare sotto minaccia," "noi non siamo disposti a consentire che Strasburgo vada sotto il fuoco dei cannoni tedeschi. 117 Che cosa intendeva? Tutto dipendeva da quanto il Governo inglese avrebbe fatto. Lo stesso Paul-Boncour che favoriva azione pronta ed energica, ammetteva che "sarebbe stato impru– dente prendere una decisione contro la volontà dell'Inghilterra, e senza curarsi dell'appoggio inglese nelle gravi conseguenze che certo avrebbero seguito l'azione" (Souvenirs, III, p. 36). A Londra "l'intenzione di ripudiare una stretta interpretazione di Lo– carno era stata già presa" (FEILING,p. 279). Coloro che progettavano di lasciare mano libera a Hitler verso l'Europa Orientale, a condizione che si astenesse dal minacciare l'Inghilterra nella Manica, erano lieti che la Francia trovasse da ora in poi piu difficile aiutare i suoi alleati nell'Europa Orientale, grazie alla rimilitarizzazione della Renania. Lord Londonderry, sul Times, raccomandò di non rompere i ponti colla Germania, qualunque atteggiamento i francesi dovessero prendere. Lord Rothermere annunziò gioiosamente: "I Patti di Locarno sono morti, e scendono senza onori e senza canti nella tomba degli spropositi politici." Garvin trionfava: "Il primo resultato dell'iniziativa hitleriana è di mettere le sanzioni al loro posto, cioè in nessun posto." D'altra parte coloro che una volta erano di– sposti ad appoggiare dappertutto il sistema della sicurezza collettiva, non erano piu disposti a far sacrifici per la sicurezza francese, ora che la Francia aveva tradito la sicurezza collettiva in Etiopia. La politica etiopica di Laval aveva fatto naufragare i Patti di Locarno. "Il Quai d'Orsay chiedeva che si agisse contro il Reich e condonava piu cordialmente che mai l'avventura di Mussolini. Downing Street chiedeva che si agisse contro l'Italia, e èon– donava il fatto compiuto tedesco. 118 Pacifisti e marxisti ortodossi rimanevano sempre fedeli al loro giuramento di non capire niente: dopo tutto, la Re– nania era territorio germanico; Hitler faceva là quel che tutti facevano dappertutto. Quando l'ambasciatore tedesco informò Eden che le truppe del Reich sarebbero entrate nella Renania (7 marzo), Eden gli disse che la situazione era "estremamente seria," ma non perdé tempo per racco- 7 GAMELIN, Servir, II, p. 268; PAUL-BoNCOUR, Souvenirs, III, pp. 42-6; FRANçOIS-PONCET, Me– morie, pp. 208-9; cft. TOYNBEE, Survey: 1936, pp. 252 sgg.; e SaruMAN, Europe on the Eve, pp. 207-18. • SCHUMANN, Europe on the Eve, p. 221. 6Q8 Biblot Cd Gino Bianco

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