Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

Esce di scena Lavai; entra Flandin militari, lasciando alla Società il decidere se si potessero intraprendere negoziati di pace su simili basi (NYT. 7-III). Questo è il momento di ricordare che, nel febbraio del 1936, fu chiusa la istruttoria per l'assassinio di Alessandro di Jugoslavia. Il pubblico dibat– timento doveva aver luogo a Aix in Provenza. Paul-Boncour che doveva rappresentare la vedova del Re, racconta che il Governo di Belgrado era d'accordo con lui che il Governo italiano non doveva essere chiamato in causa e che solo si dovesse difendere la memoria del Re morto contro le accuse che gli uccisori avrebbero sollevate contro di lui; ma era ovvio che sarebbe stato difficile evitare qualche sorpresa sgradevole per Mussolini. Nell'agosto 1935 il nuovo Primo Ministro jugoslavo, Stoyadinovich, fece sapere che Mussolini non voleva scandali; "non appena il processo si chiu– deva, senza che l'Italia vi fosse stata implicata," i due uomini che si erano rifugiati in Italia, Pavelic e Kvaternik, sarebbero stati giudicati "in modo rapido ed energico." Laval e il ministro francese della Giustizia convennero che la Regina vedova non dovesse costituirsi parte civile, e lei segu1 il loro parere. Cosf, il pubblico dibattimento fu tenuto nel febbraio 1936, 11 sedici mesi dopo il fatto, quando nessuno se ne ricordava piu. Come era naturale, fu trasformato dagli accusati e dai loro avvocati in un processo clamoroso contro il morto. I giurati dichiararono colpevoli senza attenuanti Pavelic e gli altri assenti protetti da Mussolini e latitanti; e, dati i delitti di Re Ales– sandro, concessero le circostanze attenuanti ai tre presenti, facendoli con- d · 12 "e· · d ' " . P l B " annare a vita. 1 s1 per ono, scnve au - oncour, per non avere prevenuto l'assassinio, ma non per non avere fatto il possibile per riven– dicare la memoria del morto" (Souvenfrs, II, pp. 24-7). \ u L'avvocato M. Tor~s (Pierre Lavai, p. 196) che era in grado di essere ben informato, af. ferma che Laval "costrinse il Governo di Belgrado e la Regina stessa a rinunciare - col cuore spezzato - al loro piano di perseguire gli assassini del Re, che cos{ furono salvati dalla esecuzione." 12 GKAHAM, Alexander of Jugoslavia, pp. 263-79. Bibloteca Gino Bianco

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