Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

Preludio Rlla seconda f "erra mondiale casione non è facile da capire." Essa "fu forse in parte dovuta ad un ma– linteso sulle intenzioni di Flandin." Pare che Eden abbia avuto l'impressione che Flandin avesse da fare una concreta proposta di pace, e che all'Italia si sarebbe solo co.q.cessoun breve termine - non piu di quarantott'ore - per dare una risposta favorevole, in mancanza della quale la san– zione sul petrolio sarebbe stata imposta senz'alcuna ulteriore difficoltà da parte di Flandin ... Il 2-3 marzo 1936, come il 7-8 dicembre 1935, il ministro degli Esteri inglese fu raggirato e sopraffatto da un avversario francese mascherato da collega. Ancora una volta l'innocente ministro degli Esteri inglese, raggirato da uno scaltro intrigante francese. Il fatto è che Eden consenti un rinvio non di quarantott'ore ma di un'intera settimana e, data la rapidità con cui la situazione militare stava evolvendo in Africa, un simile rinvio signi– ficava assai. Se si tiene presente il parallelo fra ciò che era accaduto nel dicembre 1935 tra Hoare e Laval, e ciò che accadde nel marzo 1936 tra Eden e Flandin, si deve concludere che proprio come Flandin continuò l'opera di Lavai, restando fedele all'intesa del gennaio 1935, cosf Eden continuò l'opera di Hoare, restando fedele all'intesa del dicembre 1925. 10 La replica di Mussolini fu esattamente quella che era da aspettarsi dall'uomo che aveva fatto il discorso di Pontinia in un momento in cui la situazione militare era tutt'altro che rassicurante. Gayda spiegò che il Governo italiano avrebbe rifiutato l'offerta di negoziare sotto la minaccia di piu rigorose sanzioni (Gl. 3-III). Badoglio telegrafò a Mussolini (4 mar– zo) che "tutte le truppe" in Africa Orientale erano decise ad attuare i progetti del Governo "con le armi" e "senza badare a spese." Il Popolo d'Italia proclamò (5-III) che "la impresa coloniale italiana in Africa Orien– tale era la piu grande di tutti i tempi" e oscurava le gesta di Napier, Kitchener e Lyautey. • L'Italia respinge sdegnosamente l'assurda, illegale e immorale condanna. Se vi· è uno Stato aggressore costituzionalmente, continuamente, documentatamente aggressore, esso è l'Etiopia. Cortesi, tuttavia, previde che Mussolini non avrebbe respinta la pro– posta della Società delle Nazioni con un netto rifiuto. Era piu probabile che accettasse in linea di principio, ma vi insinuasse condizioni politiche e 10 Il 23 giugno 1936 Sir John Simon ebbe la faccia tosta di rivolgere allB Camera dei Co– muni la seguente domanda: "~ la Camera di avviso che l'attuale ministro degli Esteri Eden non abbia fatto quanto poteva a Ginevra per imporre le sanzioni?" E senz'aspettare risposta, proseguf dicendo che Eden, aveva fatto tutto ciò che onestamente poteva: "Quando nei primi mesi di quest'anno il Comitato si pose il problema se la sanzione del petrolio poteva essere efficacemente applicata, fu il nostro ministro degli Esteri che disse che noi saremmo stati molto lieti ( ! ! !) di vedere applicata la sanzione sul petrolio e che essa si doveva applicare ... Io protesto contro l'in– giustizia di considerare la mancata applicazione della sanzione sul petrolio come un delitto del Governo britannico." Sir John Simon si guardò bene dal far procedere la parola "solo" alle pa– role "Governo britannico." Quest'unica parola avrebbe rivelato la futilità di tutta la sua affer– mazione. 604 Biblo ca Gino Bianco

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