Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

La Francia nella Ruhr Ora che l"' Entente Cordiale" tra Francia ed Inghilterra si era spezzata, era arrivato per il Duce il momento di svolgere un "grandioso piano" che egli aveva tenuto fino allora celato nel segreto della sua mente. Questo pia– no, rivelato dalla stampa italiana 1'11 gennaio 1923, tendeva nientemeno che alla creazione di un "blocco continentale" sotto l'egida di Mussolini contro la "perfida Albione." L'ombra di Napoleone si proiettò sulla terra. Come Mussolini potesse sognare .una cooperazione franco-tedeséa-italiana contro l'Inghilterra dopo aver aiutato Poincaré a strangolare la Germania, è un mistero impenetrabile. Nessuna delle cancellerie prese sul serio il blocco continentale del nuovo Napoleone. Quando si rese conto che quel progetto era assurdo, Mussolini fece la seguente solenne dichiarazione, in una seduta del gabinetto, il 15 genna10: In quanto al progetto di blocco continentale antinglese, esso non esiste. Il Gover– no italiano non ha mai fatto una simile proposta e, in ogni caso, non avrebbe mai potuto pensare ad una unione continentale diretta contro l'Inghilterra (PI. 16-1-1923). E il 2 marzo ripeté che "la campagna della stampa italiana non era ap– provata, né tanto meno autorizzata dal Governo," come se quella stampa, cominciando dal quotidiano di Mussolini, Il Popolo d'ltalz'a, avrebbe osato di far tanto chiasso senza il suo permesso. Il piano antinglese non fu piu menzionato fino al 1940 quando il maresciallo Pétain e Lavai afferrarono il potere nella Francia prostrata. Ma ora il Napoleone del nuovo "blocco con– tinentale" non era Mussolini: era Hitler. Un giornalista può diventare uomo di stato. Cavour cominciò la sua carriera politica come giornalista. Ma il giornalista deve capire che altro è improvvisare artiéoli su questioni internazionali e conquistare il mondo da un tavolo di redazione, altro assumersi le responsabilità di ministro de– gli Esteri. Un giornalista ha bisogno solo di mente agile e nessun senso di responsabilità. Ma l'uomo di Stato, che non può usare l'olio di ricino e il manganello per imporre il suo punto di vista a governi stranieri recalci– tranti, ha bisogno di altre qualità. Nel 1923 Mussolini era ancora un gior– nalista in materia internazionale non meno che in tutti gli altri rami del Governo. Con questo non si getta ombra su di lui. Si vive e s'impara. La tragedia d'Italia fu che egli visse troppo senza mai imparare niente. Restò s.empre un giornalista e un improvvisatore. Intanto che cosa succedeva della Dalmazia, di quella Dalmazia senza la quale, come Mussolini aveva detto cosi spesso, "l'unità nazionale d'Ita– lia non avrebbe mai potuto essere compiuta"? Non solo non si faceva niente al riguardo, ma nel suo discorso alla Camera del 16 novembre 1922 il Duce ritenne opportuno fare una dichiarazione che avrebbe "dissipato molte ap– prensioni." Invitò il Parlamento a ratificare gli accordi italo-jugoslavi pre– parati nei mesi precedenti come complemento del Trattato di Rapallo: 37 Bibloteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=