Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

Preludio alla seconda ftterra mondiale opponevano perché sapevano che avrebbe danneggiato Mussolini. Coloro, che avevano creduto nella Società delle Nazioni, non credevano piu a nes– suna cooperazione internazionale dopo che il patto Hoare-Laval aveva rive– lato per che razza di cooperazione Hoare e Laval lavoravano.' Ad ogni modo una nuova legge s~~~a neutralità (11 .febbraio) conferf al Presidente poteri piu larghi di quelli conferitigli nella legge del 3 aprile 1935. Neppure ora il Governo degli Stati Uniti desiderava anticipare l'azione della Francia e della Gran B.retagna. Esso intendeva solo dimostrare che era pronto ad anticiparla se c'era la certezza che sarebbe venuta. In questo caso una riduzione delle esportazioni degli Stati Uniti al livello normale anteriore al 1935 sarebbe risultata efficace. Se l'embargo sul petrolio fosse stato decretato in ottobre, la guerra di Mussolini sarebbe stata resa impossibile. In ogni caso, se l'embargo fosse stato applicato, anche in quel momento, avrebbe reso impossibile la guerra tre o quattro me.si piu tardi. Al resto avrebbe provveduto la stagione delle piogge. In conseguenza il Morning Post (l 4-II-36) informò il pubblico inglese che ufficiali dell'esercito americano avevano studiato con grande interesse due bombe incendiarie italiane, che erano state mandate a New York da un corrispondente americano in Etiopia. Le bombe erano capaci di gene– rare una temperatura di 5.000 gradi Farenheit. Potevano essere gettate dall'alto in grandi quantità su una città, provocando innumerevoli incendi che nessun corpo di pompieri poteva sperare di estinguere. Inutile dire che quelle bombe esistevano solo nella fantasia del Morning Post. Non comparvero mai nel corso della seconda guerra mondiale. D'altra p<;1rtegli etiopici stavano ancora combattendo. Mussolini (at– traverso Cortesi) fece osservare che il territorio che Badoglio si proponeva d'invadere "era cosf montagnoso e difficile che la difesa era molto piu facile di qualunque attacco in forze" (NYT. 15-II-36). "La guerra sarebbe durata al minimo due anni" (NYT. 16-II-36). Nessuno in Italia conside– rava decisive le vittorie del Tembien e dell'Endertà. Con sollievo ancor piu che con esultanza, il popolo italiano apprese la notizia della grande vittoria dell'Endertà riportata la settimana scorsa dal Maresciallo Badoglio ... La situazione era rimasta cosi a lungo stazionaria sul fronte eritreo che gl'italiani comin– ciavano a temere che qualche cosa andasse male, ed a chiedersi se l'avanzata con im– pazienza aspettata di giorno in giorno da quasi quattro mesi ci sarebbe mai stata (NYT. 23-II-1936). Ma in Inghilterra gli amici di Mussolini lottavano per lui. Ci fu una rivolta contro le sanzioni alla Camera dei Lords (18, 19-II-36). Oltre ai la– buristi, che continuavano a dare miserevole spettacolo delle loro profonde discordie, soltanto tre oratori - Lord Cecil, Davis e Dickinson - afferma– rono che non si sarebbe dovuta abbandonare la politica delle sanzioni. s HULL, Memoirs, I, p. 465. 600 Biblo ca Gino Bianco

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